Il Papa su Twitter, mezzo Parlamento no

Pubblicato il 23 Febbraio 2012 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Il Papa su Twitter, mezzo Parlamento no: nel giorno viene annunciato l’annuncio di Benedetto XVI su Twitter si scopre che il 45% di deputati e senatori vive fuori da Internet. Su Twitter, il Papa posterà gli Angelus e i suoi discorsi più importanti.

Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali (Pccs) ha annunciato l’invio sul sito ”Pope2you” del Messaggio di Quaresima del Papa, suddiviso in 40 ”tweet”. Lo racconta la Radio vaticana. ”Abbiamo aperto – spiega all’emittente pontificia il presidente del Pccs, mons. Claudio Maria Celli – il sito ‘Pope2you’, dedicato ai giovani, già da alcuni anni, che registra visite stabili di migliaia di giovani da varie parte del mondo. Per Natale, avevamo offerto la possibilità di meditazioni dalla Terra Santa. Quest’anno, invece, abbiamo pensato di lanciare via Twitter il Messaggio del Papa per la Quaresima. Con l’aiuto anche del Pontificio Consiglio Cor Unum abbiamo scelto delle piccole delle frasi, – il ‘tweet’ come noto esige circa 140 caratteri – pensando che un modo per far conoscere ai giovani il Messaggio del Papa fosse proprio quello di utilizzare un mezzo che oggi i giovani usano ampiamente”.

”Perche’ crediamo – cosi’ mons. Celli spiega il perche’ di questa scelta – che i giovani abbiano una capacità di risonanza molto grande: il ‘tweet’ puo’ essere riformulato, ridistribuito, rilanciato, disseminato… E allora, direi che questo richiama l’immagine del Vangelo: il piccolo grano di senape che, sparso sul terreno, produce arbusti dove anche gli uccelli del cielo possono riposare. Ecco, il nostro desiderio era questo: far si’ che utilizzando le nuove tecnologie, il Messaggio del Papa per la Quaresima potesse risuonare ampiamente, potesse pervenire al cuore dei giovani, e fruttificare nel loro cuore. E questa sara’ un’esperienza che io ritengo fin d’ora positiva”.

In maniera inversamente proporzionale alla “tecnologizzazione” del Papa, i nostri parlamentari si confermano poco “aperti” alla tecnologia. Solamente il 55% dei parlamentari è presente su Internet, con una differenza di circa 10 punti tra Camera e Senato. E appena uno su cinque è presente sui social network, come Facebook e Twitter, contro il 70% dei colleghi statunitensi. E’ quanto emerge dalla ricerca “Democrazia 2.0: Parlamento, parlamentari, sistema elettorale” presentata alla Camera dei Deputati.

La ricerca ha permesso di monitorare per circa un mese la presenza e l’attività degli onorevoli sul Web. Sara Bentivegna, direttore della ricerca, illustra i risultati: “I parlamentari italiani hanno scoperto il fascino di Facebook prima e ora di Twitter: stanno emigrando dal web 1.0 al 2.0. C’è da chiedersi per quale ragione lo stiano facendo e quale sia effettivamente la funzione esercitata da queste piattaforme digitali. Da quello che emerge dalla nostra ricerca i parlamentari utilizzano le opportunità di queste piattaforme soprattutto per la autopromozione e anche autocelebrazione”.

Dalla ricerca emerge che Facebook risulta ancora la piattaforma più utilizzata. Il Pd e i partiti minori sono i più tecnologici. Quasi il 70% degli esponenti del Partito democratico, infatti, è on line, mentre per il Pdl ci si ferma al 46%. Dal 2012, 198 parlamentari risultano iscritti a Twitter con un incremento di oltre l’85%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’Italia dei Valori è invece il partito che ha adottato Twitter con maggiore convinzione, e il primo a utilizzarlo fu proprio Antonio Di Pietro