Costanzo a Santoro: "Telesogno sarebbe il mio Gerovital"

Pubblicato il 7 Luglio 2011 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Piu' che alla censura di Stato preferisco pensare che Michele, a La7, non volesse andare. Immagino desideri essere davvero libero su un network di tv locali''. Lo dice Maurizio Costanzo, riferendosi a Michele Santoro, in un'intervista a L'Espresso in edicola domani 8 giugno. ''Sta parlando – aggiunge riferendosi a Telesogno – con uno degli inventori di un'utopia che farebbe ancora molto bene al sistema. Per anni ho sperato si realizzasse, ma non c'erano le condizioni. Rimangono ardue ma a Michele dico, sono qui. Telesogno sarebbe il mio Gerovital''.

Costanzo parla anche della P4. ''Tra i miei contatti personali Bisignani non c'e'. Ha capito quanto incido poco? – sostiene nell'intervista – Ho letto una bellissima lettera sull'importanza delle lobbies scritta da Velardi. Ma lo sapra', questo e' sempre il Paese di ''Mi manda Picone''.

Una cosa seria diventa subito operetta, farsa, macchietta. Bisogna ridere per non piangere. Se Stefania Prestigiacomo nelle telefonate con Bisignani si sente un contorno, il ministro Fitto cosa dovrebbe essere? Una posata?''.

Costanzo, parlando della sua militanza nella P2, sostiene che ''nella tenaglia di Gelli finii per caso, ammisi l'errore dopo tre giorni e quella vicenda mi e' pesata. Sinceramente mi fa impressione che qualcuno ancora me ne parli. Ho la coscienza a posto e so che Gelli ce l'ha ancora con me. Sono stato l'unico a scardinare il meccanismo''.