Smartphone nello spazio per sette giorni: l’esperimento della Nasa

Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 16:47| Aggiornato il 21 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

HOUSTON – La Nasa ha fatto viaggiare per sette giorni nello spazio degli smartphone con lo scopo di testare la compatibilità di questo tipo di tecnologia di ridotte dimensioni con le missioni aerospaziali.

I cellulari di ultima generazione sono stati messi all’interno di un satellite low cost. La missione conclusa il 27 aprile, dopo sette giorni di viaggio orbitale ha dato risultati incoraggianti. Si tratta della prima missione del progetto denominato PhoneSat.

Dopo il 27 aprile, come previsto i telefonini spaziali si sono bruciati rientrando nell’atmosfera terrestre. Promosso dalla Nasa, il progetto appartiene al settore di ricerca chiamato Small Spacecraft Technology.

Elisabetta Curzel del Corriere della Sera spiega in cosa consiste l’esperimento:

“Lo scorso 21 aprile ha trovato posto, sul razzo Antares, un nanosatellite del peso inferiore a 10 chili, composto da una ‘scatola cubica’ contenente tre smarphone dai nomi evocativi: Alexander, Graham e Bell. Per poco meno di una settimana, il trio ha scattato foto del pianeta e le ha trasmesse a Terra”.

 “Le immagini sono state quindi ricomposte dai ricercatori di PhoneSat e da volontari sparsi in tutto il mondo, fino a fornire un’immagine completa della Terra. Considerato un ottimo esempio di Citizen Science, PhoneSat ha permesso agli interessati di tracciare la posizione dei satelliti in tempo reale per l’intera durata del viaggio e di collaborare alla decodifica dei dati inviati. Per riuscire nell’impresa, è stato sufficiente dotare i telefonini di trasmettitori che lavoravano su frequenze radio amatoriali, e fare affidamento sugli appassionati del settore: condizioni, queste, descritte dalla Nasa come «incoraggianti», che porteranno a investire ulteriormente sulle possibilità di utilizzo di tecnologie terrestri low-cost per l’industria aerospaziale”.