Berlusconi/ La procura di Bari ha sentito altre 19 ragazze. Festini anche a Cortina, Milano e Roma. Spunta la cocaina. Il ruolo di mediatore di Max Verdoscia, amico fraterno di Gianpaolo Tarantini

Pubblicato il 25 Giugno 2009 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA

La procura di Bari sta ascoltando le testimonianze di donne coinvolte nell’inchiesta a carico di Gianpaolo Tarantini accusato di sfruttamento della prostituzione:  30 sono i nomi nella lista del sostituto procuratore, Giuseppe Scelsi, 19 ragazze sono state già ascoltate.

Al momento l’unico caso certo è quello che riguarda Patrizia D’Addario, ma gli investigatori stanno battendo altre strade. Nel mirino altre feste, oltre a quelle dove era presente Berlusconi, a Bari, Cortina, Milano e Roma. Esiste anche un capitolo “viaggi all’estero”: Dubai, i casinò del Montenegro. Si parla di nove appartamenti in centro e sei ville nell’immediata periferiadi Bari dove venivano organizzati festini a lui rosse con imprenditori, professionisti e politici. Patrizia D’Addario si sarebbe rifiutata di partecipare a un festino per celebrare l’ascesa della squadra del Bari in serie A.

Il nome nuovo che entra prepotentemente nella vicenda è quello di Massimiliano Verdoscia, noto come Max: sarebbe il personaggio di raccordo con Gianpaolo Tarantini, di cui è amico fraterno. E’ lui il mediatore dell’incontro del premier con Patrizia D’Addario.

Intanto dalle carte acquisite nel fasci­colo emerge che Barbara Montereale, una delle ragazze invitate a Palazzo Grazioli, ha avu­to una relazione con Radames Parisi, nipote del boss malavito­so Santino. Questa notte ignoti hanno appiccato il fuoco all’auto della giovane parcheggiata sotto la casa di Modugno, alle porte di Bari.

Anche Lucia Rossini, la terza ragazza in­gaggiata per la serata dell’elezione di Obama, avrebbe avuto una relazione con un rampollo dello stesso clan. Ultimo filone dell’inchiesta, che si annuncia esplosivo, è quello della droga. Alle feste a Bari, come in Sardegna girava cocaina a fiumi, servita a tutti come se niente fosse. Un certo mondo a Bari è in fibrillazione: una ragazza ha fatto il nome e cognome di un politico che tirava con una banconota da 500 euro.

Infine vanno registrate le prese di posizione dell’opposizione contro la scorta del premier. Minniti e Zanda del Pd, Di Pietro e Donadi dell’Italia dei Valori criticano l’uso del nucleo di ex bodyguard della Fininvest che si appoggia ai Servizi segreti: è il Ministero dell’Interno che dovrebbe occuparsi della sicurezza del premier.