Milano: aborti clandestini sul tavolo da cucina, denunciate 5 persone

Pubblicato il 27 Gennaio 2010 - 15:08| Aggiornato il 28 Gennaio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Per non sporcare il letto gli aborti venivano praticati sul tavolo della cucina: tariffa 300 euro, 250 per l’operazione e 50 per i medicinali. E’ una clinica clandestina dell’orrore quella scoperta dagli agenti del commissariato Sempione a Milano che nell’ambulatorio, inizialmente installato in un appartamento di via Paolo Sarpi, nella Chinatown di Milano poi trasferito a Quarto Oggiaro, hanno trovato anche alcuni ferri del mestiere sporchi di sangue, ed altri, accatastati in una valigia, che venivano sterilizzati con il fuoco.

A denunciare la clinica clandestina è stato un servizio delle “Iene” andato in onda mercoledì scorso. Venerdì la polizia ha rintracciato i cinque cinesi responsabili del business anche se avevano trasferito l’attività in periferia in via Perini e hanno sequestrato, oltre all’appartamento, migliaia di medicinali provenienti dalla Cina.

Il proprietario e il titolare di una erboristeria facevano da collegamento fra le pazienti (tutte orientali) e la clinica mandata avanti da due donne – una delle quali già denunciata e condannata nel 1994 a Reggio Emilia per esercizio abusivo della professione medica. Ad aiutarle c’era poi anche il fratello di una delle due.

Per tutti è scattata la denuncia con l’accusa di associazione per delinquere finalizzate alla pratica degli aborti clandestini e della legge 194 e non è escluso che nei prossimi giorni possa scattare un provvedimento di custodia cautelare.

In media, secondo gli investigatori, ogni settimana si facevano operare dalle 3 alle 7 pazienti, alcune di queste minorenni, altre ben oltre i novanta giorni di gestazione previsti dalla legge. Per tutte la raccomandazione era, anche se si sentivano male, di non rivolgersi agli ospedali.