Francia: detenuto si filma in carcere. VIDEO su Periscope

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2016 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA
Francia: detenuto si filma in carcere. VIDEO su Periscope

Francia: detenuto si filma in carcere. VIDEO su Periscope

BEZIERS – Scandalo in Francia: “Il carcere è come un piccolo Club Med“. Polemiche nel Paese transalpino per la diretta video realizzata da un detenuto di Beziers condannato a quattro anni per furto aggravato. Nel filmato trasmesso dalla cella grazie a Periscope, la nuova applicazione Usa che consente di pubblicare dei filmati in diretta su Twitter, il ragazzo di 22 anni si pavoneggia davanti all’occhio della telecamera assicurando agli interlocutori che lui lì dentro può ottenere tutto ciò che vuole, incluso lo smartphone con cui si sta filmando e che in teoria non avrebbe potuto avere.

“Qui abbiamo l’Hi-Fi, la Coca tutto ciò di cui hai bisogno…Ieri ho consumato alcool, vedete, per questo ho gli occhietti piccoli piccoli, abbiamo la marijuana”, assicura Luciano che intanto prepara beatamente uno spinello. Senza timori descrive la tecnica dei sui amici ‘fornitori’: “Durante l’ora d’aria ci facciamo lanciare delle palle da tennis, all’interno ci fai nascondere ciò che vuoi. La prigione, lo sai, è un piccolo Club Med”.

I video sono stati rimossi dalla rete e la polizia ha sequestrato l’iPhone di Luciano che domani verrà processato per direttissima. Intervistato in diretta da Europe 1, il ministro della Giustizia Jean-Jacques Urvoas, ha ribadito la necessità di “schermare” il segnale telefonico all’interno dei penitenziari. Un’impresa non facile, visto che bisogna fare in modo che gli addetti possano invece continuare ad usarli.

Aggiunge Paolo Levi su La Stampa:

«Il numero di telefoni – avverte -. è almeno pari a quello dei carcerati». Nel 2015 ne sono stati sequestrati trentamila. Un caso celebre è quello di Amedy Coulibaly, il futuro attentatore dell’Hyper Cacher di Parigi, che nel 2009 si filmò dalla cella per denunciare le condizioni di detenzione. Nei «pacchettini» lanciati dall’esterno da amici, parenti o ex-galeotti non solo telefoni cellulari ma anche «carne, droga, coltelli», racconta un agente. E a niente sembrano servire i recenti lavori commissionati dal ministero della Giustizia per innalzare le mura carcerarie. Già a gennaio Luciano era stato pizzicato con tre telefoni nascosti sotto al materasso.Domani verrà processato per direttissima.