Grecia, alcune migliaia di persone in piazza contro l’austerity

Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – Solo alcune migliaia di persone si sono radunate oggi ad Atene, nella centralissima piazza Syntagma, per protestare pacificamente contro l'inizio della discussione in Parlamento (che sorge appunto sulla piazza) della legge d'emergenza tesa ad adottare ulteriori riduzioni della spesa pubblica attraverso il taglio di stipendi e pensioni come prevede l'accordo raggiunto con la troika.

In serata, intorno alle 20 locali, sul posto c'erano ancora alcuni capannelli di gente, riparata sotto gli ombrelli, che innalzavano ancora qualche striscione con slogan antigovernativi, contro la troika e contro la Germania.

Complice la pioggia battente che e' caduta sin dalla mattina sulla capitale quasi senza soluzione di continuita', a Syntagma nel pomeriggio sono arrivati – secondo gli organizzatori – circa 5.000 manifestanti che erano stati convocati dal Pame, il sindacato vicino al partito comunista. Sulla piazza hanno trovato ad attenderli circa un migliaio di altri dimostranti che avevano invece risposto all'appello lanciato dai due maggiori sindacati greci, Gsee (che rappruppa i lavoratori del settore privato) e Adedy (che rappresenta quelli del settore pubblico).

Nonostante il consueto dispiegamento di poliziotti in assetto antisommossa sui lati e davanti al Parlamento, oggi – probabilmente anche grazie alla pioggia – non si sono ripetuti i gravi disordini registrati 10 giorni fa, quando il centro della capitale greca e' stato letteralmente messo a ferro e fuoco da circa 600 Black Bloc vestiti di nero e incappucciati.

Nel volantino congiunto con cui si convocava la protesta odierna, Gsee e Adedy avevano scritto che ''la distruzione del quadro istituzionale del lavoro, i nuovi tagli alle pensioni, la rovina dello Stato sociale, l'abolizione di Enti pubblici e i nuovi licenziamenti nel settore pubblico sono le nuove misure selvagge che il governo si appresta ad approvare per fare cosa gradita alla troika (Fmi, Ue e Bce) e a coloro che ci prestano i soldi''.