Aldo Naro ucciso a pugni in discoteca. Litigio nato per un cappellino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Febbraio 2015 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA
Aldo Naro (foto Facebook)

Aldo Naro (foto Facebook)

PALERMO – I carabinieri di Palermo sono sulle tracce dell’assassino di Aldo Naro, il venticinquenne ucciso nella notte tra sabato e domenica 14 febbraio mentre stava festeggiando in una discoteca di Palermo la laurea in medicina.

Aldo Naro, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era insieme alla fidanzata e agli amici. Uno dei titolari del Goa, Marcello Barbaro, sentito dai carabinieri ha detto che sarebbe nata una rissa per un cappellino scomparso. Nel corso della serata un ragazzo si sarebbe avvicinato ad Aldo Naro e gli avrebbe fatto sparire il cappellino. Prima qualche spinta poi pugni e calci.

Naro è caduto e sarebbe stato colpito alla nuca da un calcio. Quando è arrivata l’ambulanza del 118 i barellieri hanno trasportato il giovane fuori dal locale e da lì lo hanno portato nell’ospedale Villa Sofia. Dove dopo poco tempo Naro è morto.

I carabinieri hanno sequestrato i cellulari di gran parte dei presenti: dagli organizzatori ai buttafuori, compresi i ragazzi che erano ai tavoli del privée. E ascoltato una ventina di testimonianze, tra amici e persone informate sui fatti. La procura di Palermo ha aperto un’indagine, affidata al sostituto procuratore Carlo Marzella.

”Aldo era un bravissimo ragazzo, una persona speciale, si dice spesso che qualcuno è un punto di riferimento, ma nel suo caso era così. Era davvero l’amico su cui potevi contare sempre”: queste le parole di Peppe Milioto, un amico di Aldo Naro. Il padre di Aldo Naro, è il colonnello dei Carabinieri Rosario Naro, comandante dell’aliquota in servizio alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Caltanissetta. La madre, Anna Maria Ferrara, è un’insegnante in pensione. Il giovane ha una sorella più piccola, Chiara.