Befera (Agenzia Entrate): “L’Abruzzo ha le potenzialità per rialzarsi”

Pubblicato il 8 Maggio 2011 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA

L’AQUILA – L’Abruzzo ha le “potenzialità per riprendersi” e in questo “l’Agenzia delle Entrate è in prima fila” per aiutare la ricostruzione. Parola del direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in un’esclusiva intervista al settimanale ‘La domenica d’Abruzzo’, diretto da Antonio Del Giudice in edicola questa settimana.

Befera, 64 anni, è direttore generale della Agenzia delle Entrate, nato a Roma, ma abruzzese di origine, per famiglia, per antico spirito di appartenenza, per consuetudine dei fine settimana.

Com’è dirigere l’Agenzia delle Entrate? Attilio Befera risponde: “Guardi, l’Agenzia è diretta da una trentina di persone, fra direttori centrali e regionali, molto in gamba. Con un forte senso dello Stato, capaci di operare senza burocrazia e senza limiti di tempo. Abbiamo lavorato anche nei giorni di Pasqua, ognuno da casa sua, utilizzando le tecnologie moderne, senza rispettare tempi, modi e orari d’ufficio. Una squadra vincente. Il mio vantaggio è dato solo dal fatto che poi io appaio, ma la squadra sta funzionando e bene. Formata per lo più tutta da dirigenti interni, pochissimi esterni”.

La peculiarità nei risultati? “La creatività – risponde – Non siamo dei burocrati, ci alimentiamo delle innovazioni che riusciamo a carpire, a individuare e attraverso le esperienze di lavoro cerchiamo di migliorare il rapporto con i cittadini e con le imprese. Stiamo lavorando a delle semplificazioni significative”.

“Certo, l’attività di controllo dà fastidio – prosegue il Direttore – ed è indubbio che lo dia, lo sappiamo perfettamente. E viene vista come vessazione…, accanimento. Ma io nell’ottobre 2010 ho scritto una lettera per invitare i nostri direttori regionali e provinciali ad avere quel rapporto di correttezza, di trasparenza e autorevolezza necessaria nel momento in cui si esercita l’attività di controllo, proprio per evitare che sia vista come vessatoria, autoritativa. Quello è il momento più difficile dell’incontro tra Stato e cittadino: bisogna esser pronti a sentire le ragioni del contribuente”.

L’Aquila ha sofferto e soffre ancora. C’è la crisi, il declino, la scomparsa del “polo industriale”, vede luce in fondo al tunnel? “Direi che l’Agenzia è stata in prima fila per rapportarsi con i cittadini, intermediari e imprese, per affrontare una serie di problemi che consentissero dal punto di vista fiscale di uscire da una situazione di enorme difficoltà nel modo migliore. Tenga conto che noi siamo in prima fila nel terremoto: l’Agenzia ha subito due perdite, due nostri dipendenti travolti dalla scossa e abbiamo gli uffici dell’Aquila ancora nei prefabbricati. Stiamo uscendo solo ora dalla fase d’emergenza, ma anche noi abbiamo subito danni umani e materiali. Lo sforzo per rilanciare l’Aquila c’è”.

Per l’Abruzzo è fiducioso. “Ha le potenzialità” dice Attilio Befera. “Sia in termini di risorse umane, sia per la tenacia e la forza degli abruzzesi e la loro capacità individuale di risolvere i problemi. Da questo punto di vista sono sicuramente molto forti. C’è un’area turistica molto buona, industrie molto valide, un’agricoltura che forse va un po’ aiutata, ma le basi ci sono. Le persone anche”.