Casa Pontificia: “Male l’assenza di teologia nelle università statali”

Pubblicato il 9 Marzo 2012 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA

CITTA' DEL VATICANO – La mancanza di facolta' di teologia nelle universita' statali italiane e' un fatto negativo che in qualche modo nuoce al dialogo tra saper umano e teologia. Lo ha affermato il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, nella prima predica di quaresima per il Papa e la curia, questa mattina in Vaticano. Stralci della predica, incentrata sulla importanza di un ritorno ai padri della Chiesa, sono pubblicati dal Sir, l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei.

''La scienza – ha osservato padre Cantalamessa – esige dallo studioso che 'domini' la sua materia e che sia 'neutrale' di fronte all'oggetto della propria scienza; ma – si e' chiesto – come 'dominare' uno che poco prima hai adorato come il tuo Dio? Come rimanere neutrale di fronte all'oggetto, quando questo oggetto è Cristo?''.

Il predicatore ha quindi proseguito rilevando che ''la situazione italiana ci fa vedere gli effetti negativi prodotti dall'assenza di facolta' di teologia nelle università statali. Il dialogo tra teologia e sapere umano, scientifico e filosofico, è svolto 'a distanza', e non e' la stessa cosa''.

Come suggerimento ai ''teologi accademici'', padre Cantalamessa ha affermato in conclusione che ''devono essere abbastanza umili da riconoscere il loro limite'' e devono dedicarsi maggiormente al ministero della predicazione che ''e' l'insegnamento dottrinale nella sua forma piu' alta''.

Il rapporto tra teologia e cultura, ha detto padre Cantalamessa, ''ci interpella oggi in maniera particolare, dopo che la teologia si e' definita come una 'scienza' ed e' professata in ambienti accademici, molto più sganciati dalla vita della comunita' credente di quanto lo fosse, al tempo di Atanasio, la scuola teologica, detta Didaskaleion''.