Nel Lazio incremento di casi di febbre dengue, diffusione durerà tutto ottobre

Questa diffusione è destinata a persistere ancora alcune settimane, quantomeno per l'intero mese di ottobre.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2023 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA
lazio dengue

foto ANSA

Nei mesi estivi nel Lazio vi è stato un incremento di casi di febbre dengue, malattia di origine virale trasmessa agli esseri umani dalle zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta; non si ha contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Questa diffusione è destinata a persistere ancora alcune settimane, quantomeno per l’intero mese di ottobre.

Nel Lazio incremento di casi di febbre dengue

E’ quanto emerge dal Congresso regionale del Lazio della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) ‘Studiare il passato per comprendere il futuro’. Nei mesi estivi ci sono stati diversi casi di febbre dengue, con tre focolai di trasmissione autoctona, ossia non associati direttamente a un viaggio, di cui due nel Comune di Roma e uno in provincia di Latina.

“Nel Lazio si riscontra un incremento di casi di dengue, sia di casi importati da Paesi endemici (quelli che si trovano tra i due tropici), sia di casi autoctoni cioè contratta in Italia senza legame diretto a un viaggia all’estero – ha affermato Emanuele Nicastri, direttore Unità Malattie infettive ad alta intensità di cura dello Spallanzani -. Ciò avviene perché un paziente può rientrare in Italia con questa infezione, viene punto dalla zanzara tigre, che si infetta e dopo un periodo di incubazione di 10-15 giorni può infettare un’altra persona”.

Diffusione durerà tutto ottobre

“Per il mese di ottobre si prevede ancora una circolazione del vettore, almeno fino alla prima settimana di novembre. Se ci trovassimo di fronte a un paziente con sintomi riconducibili a questa infezione, sarà bene fare un test rapido che si può eseguire in centri infettivologici specializzati, ad esempio venendo direttamente senza prenotazione all’istituto Spallanzani, che dà una risposta in poche ore, in modo sia da prendere in carico il paziente che di poter avviare una disinfestazione che eviti il propagarsi di un focolaio e quindi di nuovi casi”.