Prostituzione: dalla Nigeria all’Italia mille donne l’anno, organizzazione gestita al femminile

Pubblicato il 16 Dicembre 2010 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA

Oltre mille giovani donne all’anno venivano avviate alla prostituzione sul litorale Domiziano da un’organizzazione della mafia nigeriana gestita da donne. E’ quanto emerso dalle indagini della sezione criminalità straniera della squadra mobile di Napoli, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli investigatori hanno monitorato cinque o sei viaggi dalla Nigeria, via Libia. Qui le donne reclutate dall’organizzazione venivano trattenute per settimane ed anche mesi in campi profughi o abitazioni prima di essere trasferite in Sicilia a bordo di barconi.

Di qui l’organizzazione le trasferiva sul litorale domiziano, in provincia di Caserta, dove le giovani donne venivano acquistate a 10-15 per volta dalle ”madame”, come vengono chiamate le sfruttatrici della prostituzione. ”Ogni barcone – hanno spiegato gli investigatori – trasportava circa 200 ragazze”. L’ intensificazione del pattugliamento nel Mediterraneo, che ha bloccato i barconi, aveva spinto l’ organizzazione ad organizzare viaggi in aereo, dotando le ragazze di passaporti falsi, con con un considerevole aumento di costi.

Un viaggio dalla Nigeria all’Italia costava alle giovani donne, tra le quali potrebbero esservi della minorenni, 6-7 mila euro. Per garantirsi il recupero della somma la mafia nigeriana sceglieva le donne tra le famiglie proprietaria di casa o appezzamenti di terreno. ”I proventi del traffico di prostitute – ha detto ai giornalisti il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani – serviva alla mafia nigeriana per finanziare il traffico di droga”. E la rotta seguita dalle donne della tratta è la stessa della droga.

Al traffico, interamente gestito dalla criminalità nigeriana, erano estranei i clan della camorra. Allo smantellamento dell’ organizzazione Dda di Napoli e squadra mobile sono giunte attraverso una serie di intercettazioni rese più difficili dalla quantità di dialetti utilizzati in Nigeria. Non hanno aiutato gli investigatori le denunce presentate da qualcuna delle ragazze sfruttate. I particolari forniti, infatti, erano molto generici e la denuncia era finalizzata solo all’ ottenimento di un permesso di soggiorno.

Il giro di prostituzione è gestito principalmente da donne di nazionalità nigeriana. L’organizzazione reclutava in Nigeria giovani donne che venivano avviate alla prostituzione. La scelta avveniva non solo in base all’avvenenza ed alla giovane età delle ragazze, ma anche alle possibilità economiche delle loro famiglie. Ciò affinchè l’organizzazione potesse avere la certezza che le spese di viaggio sostenute fossero recuperate. La tratta di esseri umani passava attraverso la Libia. Le accuse nei confronti degli arrestati sono di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, alienazione di schiavi ed associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.