Sara Tommasi, la redenzione su Chi: “Mi pento del porno, mi minacciavano”

Pubblicato il 5 Dicembre 2012 - 15:13| Aggiornato il 10 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il mio problema più grande è stato realizzare il film porno“. “Mi vergogno a camminare per strada”. “Ero fuori di me, mi hanno dato stupefacenti per girarlo”. “Mi hanno dato solo 15mila euro”. E via di seguito: cronaca di una redenzione, quella di Sara Tommasi, sulle pagine di Chi. Complice un’intervistatore d’eccellenza, il direttore Alfonso Signorini, che preferisce non andare giù duro con l’intervistata in un articolo che inizia così: “”Questa è una storia dura, che racconta un viaggio all’inferno”.

Complici anche le foto di corredo. Un primo piano dell’attrice-showgirl un po’ impietoso. E’ un posato in studio, eppure pare non ci sia photoshop. Sara Tommasi sembra un po’ ingrassata, non è la bellezza un po’ arrogante vista in calendari e foto varie. E’ quasi malinconica, con i capelli legati, poco trucco, una camicetta tutta abbottonata e un giacchino di lana nera monacale. Non importa che sia vera o no, basta che sia verosimile: eccola la versione di Sara. Sul set del film porno racconta che la drogavano per farle girare le scene, urlando cose tipo: “Se non bevi tutto fino alla fine ti facciamo sciogliere nell’acido muriatico”.

E oggi? “Palestra, passeggiate nel verde, leggo qualche libro, porto a spasso il cane. Sto ricomponendo i pezzi”. Il problema finora? La droga e i cattivi consiglieri: “Mi sono sempre fidata di persone che si sono approfittate di me”. “Mi drogavo, cocaina, eccitanti. Mi facevano fare un sacco di serate nei locali, nelle discoteche. Non capivo più nulla. Alcol e droga, droga e alcol, impossibile uscirne”.

Poi nella sua vita è entrato anche Berlusconi. “Me l’ha presentato Tarantini“, racconta lei. E i messaggi intercettati, alcuni dei quali piuttosto ingenerosi? Mandati da altri: “A volte le persone si impossessavano del mio cellulare. Non escludo che certi messaggi, che non riconosco come miei, siano partiti per mano di altri”.