Libano-Israele, il confine riprende fuoco: quattro morti negli scontri

Pubblicato il 3 Agosto 2010 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

A quattro anni dalla caldissima estate del 2006 che vide in guerra i libanesi Hezbollah contro l’esercito israeliano, il confine fra i due Paesi riprende fuoco. Un tenente-colonnello israeliano è stato colpito e ucciso: sale così a cinque il numero delle vittime dello scontro scoppiato oggi, un conflitto che al momento pare avere ragioni futili e forse proprio per questo è il segnale di una tensione insostenibile nella regione. Al termine dello “scambio” di razzi e pallottole sono rimasti uccisi, oltre al militare israeliano, due militari e un giornalista libanesi.

Secondo la versione della radio pubblica israeliana, i soldati israeliani stavano effettuando alcuni lavori sul versante israeliano del confine per piazzare alcune telecamere. Per installarle avrebbero quindi deciso di tagliare alcuni alberi, sforando così nel territorio libanese, finché alcune persone in uniforme dell’esercito hanno intimato loro di cessare i lavori. Gli israeliani hanno risposto che si trovavano sul loro lato del confine e hanno continuato i lavori quando è stato aperto il fuoco contro di loro al quale i soldati hanno risposto.

Il generale Gadi Eisenkot, comandante della regione Nord di Israele, ha detto di ritenere che l’odierno scontro a fuoco sia “un incidente isolato”. Eisenkot ha poi detto di non sapere cosa si celi dietro l’incidente “premeditato”: se sia stato cioé frutto di un’iniziativa locale o la conseguenza di istruzioni giunte da gradi più elevati. “Lo si capirà nei prossimi giorni” ha detto l’ufficiale. La vicenda è arrivata anche sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Ieri il premier Benyamin Netanyahu ha presieduto una preoccupata riunione informale del foro di sette ministri per le questioni politiche e militari, nel corso della quale è stata discussa la tesa situazione interna in Libano e i suoi possibili riflessi sull’area di confine tra i due paesi. Diversi commentatori israeliani hanno in questi giorni espresso il timore che gli Hezbollah libanesi possano provocare uno scontro con Israele al fine di distrarre l’attenzione del paese e internazionale dall’ atteso annuncio del tribunale internazionale che a quanto pare si accinge ad accusare alcuni esponenti di alto livello degli Hezbollah dell’assassinio del premier libanese Rafik Hariri. Il tutto alla viglia degli scontri a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele.

Lo scambio di fuoco è avvenuto nel settore centrale del confine, proprio nella zona che dall’autunno 2006 è pattugliata da oltre 10.000 caschi blu della missione Onu (Unifil). Dal ministero della Difesa però hanno fatto sapere che non ci sono connazionali coinvolti e che il luogo degli scontri non è nel settore controllato dagli oltre 2000 italiani presenti.