Marò Girone, slitta il rientro: giudici indiani in ferie

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Maggio 2016 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA
Marò Girone, slitta il rientro: giudici indiani in ferie

Marò Girone, slitta il rientro: giudici indiani in ferie

NEW DELHI – I giudici della Corte Suprema indiana sono andati in vacanza, ed il marò Salvatore Girone resta bloccato in India. Il supremo tribunale di New Delhi ha chiuso i battenti per le ferie e riaprirà il 28 giugno. Nel frattempo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde a chi lo interpella sul caso del fuciliere di Marina parlando di “tempistiche diplomatiche internazionali”.

Insomma, scrive Michele De Feudis sul quotidiano Il Tempo, “restano all’orizzonte le solite nubi e le costanti incertezze che hanno cadenzato la querelle dei militari pugliesi del San Marco, dal febbraio del 2012”.

Da Bari Renzi ha confermato l’impegno del governo nella crisi con l‘India, ha rinnovato l’amicizia con il governo di Narendra Modi ma non ha chiarito quando Girone potrà rientrare in Italia:

“Il caso Girone? Per Salvatore stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità affinché il rientro avvenga prima possibile, fermo restando l’amicizia nei confronti del popolo e del governo indiano. Siamo pronti ad accogliere il rientro di Girone e molto contenti che il tribunale sia andato nella direzione giusta, nel rispetto delle tempistiche diplomatiche istituzionali, avendo il tribunale preso una decisione chiara”.

Sottolinea De Feudis sul Tempo:

Dall’inizio di maggio il lavoro della Farnesina e del pool legale è proseguito con la consueta determinazione, ma passi in avanti non se ne sono registrati. La corsa contro il tempo, per arrivare a una soluzione positiva prima delle ferie dei magistrati del paese asiatico, non ha portato i frutti sperati.

Di sicuro la Suprema Corte indiana, nonostante i messaggi di amicizia e cordialità inviati da Palazzo Chigi al premier Modi, non ha ancora esaminato l’istanza italiana per il rimpatrio di Girone, procedura che avrà delle affinità con quella recepita dai magistrati di Nuova Delhi per i permessi concessi a Massimiliano Latorre, e prevederà la presentazione di una serie di garanzie da parte del governo italiano nonché obblighi per il fuciliere (attualmente costretto alla firma presso un commissariato nella capitale indiana).