Strage in Texas: il killer, ex militare, aveva litigato con la suocera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2017 - 21:12 OLTRE 6 MESI FA
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Strage in Texas: il killer, ex militare, aveva litigato con la suocera

HOUSTON, TEXAS – Aveva litigato con la suocera. Per questo a Sutherland Springs, Texas, 65 chilometri a est di San Antonio, un ex militare dell’aeronautica congedato con disonore, Devin Kelley, ha scaricato il suo fucile d’assalto contro i fedeli, all’esterno e all’interno di una chiesa, uccidendo 26 persone (almeno 12 bambini, uno dei quali di diciotto mesi) e ferendone 24 (dieci in gravi condizioni).

L’età delle vittime va dai 5 ai 72 anni. Si sapeva della presenza nell’elenco di Annabelle, figlia 14enne del pastore Frank Pomeroy. Oggi si apprende della scomparsa di otto persone di un’unica famiglia: moglie e marito, Karla e Bryan, il figlio Marc Daniel e la nipotina di un anno, la nuora Chrystal, all’ottavo mese di gravidanza, e tre dei figli della donna; gli altri due figli, insieme al marito, John Holcombe, sono sopravvissuti.

Anche l’assassino è morto. Identificato come Devin Kelley, 26 anni, era stato cacciato con disonore dalla Air Force, dove aveva servito dal 2010 al 2014 – dopo essere stato condannato da una corte marziale e aver trascorso un anno in prigione – per una storia di violenze in famiglia, contro la moglie e il suo bambino, come spiegato da un portavoce dell’areonautica militare. Sembra che il ragazzo abitasse all’interno della proprietà dei suoi genitori, del valore di circa 800.000 Dollari, a new braunfels, in texas, ma in una piccola casa alle spalle di quella principale, insieme alla seconda moglie e al loro bambino di due anni. Nella cittadina era “molto conosciuto, e non per buoni motivi”, ha raccontato un giornalista della Vbs. New braunfels si trova a circa 50 chilometri dalla chiesa scelta da Kelley per compiere la strage.

Il governatore conferma che questa volta la libera vendita di armi in Usa non c’entra. “L’autore della strage si vide negata la licenza necessaria per possedere armi nello Stato”, fa sapere Greg Abbott. Il suo, semmai, è un caso di mancati controlli in quanto acquistò il fucile Ruger ar-556 nell’aprile del 2016, in un negozio di San Antonio, nonostante la legge federale proibisca ai militari congedati con disonore di possedere armi da fuoco. Dai primi accertamenti, Kelley non risultava affiliato ad alcuna organizzazione estremista. In passato era stato accusato di crudeltà contro animali, in Colorado. L’episodio che emerge da atti giudiziari risale all’estate del 2014, quando Kelley viveva in una in una casa mobile in Colorado Springs: fu sanzionato per 368 dollari.