Terremoto Haiti: tratta di bambini ed adozioni impossibili

Pubblicato il 23 Gennaio 2010 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA

Nel caos dei giorni dopo il terremoto haitiano dall’Unicef ecco arrivare un allarme: «Abbiamo informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali dopo il sisma». «Abbiamo registrato circa 15 casi di bambini scomparsi negli ospedali e che non sono con le loro famiglie attualmente», ha detto Jean Claude Legrand, esperto dell’Unicef per la protezione in un incontro con la stampa, insistendo sull’esistenza di reti per la tratta di bambini.

Queste reti «già esistevano prima del sisma» e molte hanno rapporti con il «mercato illegale delle adozioni – ha aggiunto Legrand -. Dopo catastrofi come il sisma queste reti si attivano immediatamente« per sfruttare la situazione». Lo sconvolgimento causato dal terremoto di Haiti va ad aumentare l’esposizione dei bambini ad abusi, violenza e persino traffico.

«Paradossalmente – dichiara Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes (Tdh) – la forte richiesta di adozioni da parte dei paesi ricchi non fa che aumentare il rischio che reti di trafficanti rafforzino la loro presenza in quella nazione e approfittino del vuoto istituzionale per sottrarre i bambini lontani dalle loro famiglie e offrirli al migliore offerente». Terre des Hommes è convinta che il governo e la società civile haitiana debbano essere aiutati dalla comunità internazionale e dalle agenzie umanitarie per metterli in grado di superare questo difficile momento e porre in essere strumenti efficaci per proteggere i minori, che costituiscono il futuro di quel Paese.

Le adozioni internazionali di bambini haitiani in Italia in questo momento «sono impossibili, e ad Haiti il rischio è quello che vi possano essere fenomeni di tratta dei piccoli». È quanto reso noto a Firenze dalla direttrice dell’Istituto degli Innocenti Anna Maria Bertazzoni. «Ad Haiti – ha spiegato Bertazzoni – è presente l’Unicef e, attraverso la loro sede di Firenze, ci hanno spiegato che la maggiore preoccupazione è che in questo momento vi possano esseri fenomeni di tratta dei bambini (ascolta l’audio). Per questo l’Unicef ha istituito punti di controllo all’aeroporto e alla frontiera con Santo Domingo».

Secondo la direttrice «per il momento i bambini haitiani vanno tenuti e aiutati nel loro luogo di nascita. La cosa migliore oggi è sostenere le organizzazioni presenti ad Haiti, che si occupano di adozioni a distanza».

Ad ogni modo questa del terremoto è un’occasione d’oro per i criminali pedofili e i loro fornitori, che stanno sempre in agguato come avvoltoi per sfruttare la miseria e la povertà in ogni angolo del mondo. Là dove c’è una famiglia indigente, costretta dalla fame a vendere e fare prostituire i propri figli, vicino ci sono manipoli di maniaci. Il mercato è immenso, basta fare un qualunque viaggio tra Tailandia, Cambogia e Filippine per  rendersene conto e basta seguire con attenzione la cronaca sui giornali e sui siti internet del mondo per vedere, quando ogni tanto qualcuno viene beccato e condannato, come sia vasta la rete dei maniaci.