Manovra: l’aumento dell’Iva costerà 385 euro in più a famiglia

Pubblicato il 8 Settembre 2011 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA

– Immobili in vendita. Le somme in arrivo dalla vendita degli immobili della Difesa saranno divise tra ministero dell’Economia, a cui andrà il 55% (somma che sarà destinata al fondo ammortamento dei titoli di Stato), per il 35% al ministero della Difesa e per il 10% agli enti territoriali. L’Agenzia del demanio potrà porre in essere interventi «di permuta di beni appartenenti allo Stato, con immobili adeguati all’uso governativo ovvero con immobili da realizzarsi con fondi statali già stanziati e non ancora impegnati».

– Lavoro, si volta pagina. I contratti aziendali e territoriali «operano anche in deroga alle disposizioni di legge» e alle regolamentazioni contenute nei contratti nazionali di lavoro. Questo sancisce l’articolo 8 della manovra che tante contestazioni ha suscitato da parte della Cgil, del Pd e delle altre forze di sinistra. Gli accordi aziendali e territoriali non potranno riguardare i licenziamenti discriminatori delle lavoratrici che si sposano o in gravidanza. Viene inoltre recepito l’accordo interconfederale del 28 giugno.

– Farmacie e negozi. Via libera a una norma che mantiene il «numero chiuso» delle farmacie. Dalle misure di liberalizzazione sono esclusi anche i servizi di trasporto pubblico non di linea, vale a dire i taxi. Il passaggio al Senato ha anche cancellato le norme che consentivano la liberalizzazione dell’intero settore del commercio: le nuove norme, che consentono ampi margini di azione soprattutto per gli orari di apertura degli esercizi, restano in vigore solo per le città d’arte e le località turistiche.

– Tracciabilità dei rifiuti. Cancellata dalla manovra la proposta di abolizione del Sistema di tracciabilità dei rifiuti. Richiesto a gran voce dal ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, l’innovativo sistema permette di seguire i rifiuti speciali e pericolosi dall’origine al luogo di destinazione attraverso dei meccanismi che prevedono l’uso del satellite e l’analisi del percorso compiuto dai mezzi di trasporto. Il nuovo sistema verrà dunque introdotto in base al calendario originale a partire dal 9 febbraio 2012.

– Imposta sulle rimesse. Imposta del 2% con un minimo di prelievo di 3 euro su tutte le operazioni di trasferimento di valuta verso i Paesi extra-europei effettuati presso sportelli money transfert, istituti bancari ed altri agenti che operano nel settore delle attività finanziarie. Previste poche eccezioni alla norma inserita nella manovra su iniziativa della Lega: saranno esenti i trasferimenti effettuati da persone fisiche munite di matricola Inps e codice fiscale ed i cittadini appartenenti all’Unione Europea.

– La tassa sull’energia. Il gettito di 1,8 miliardi di euro derivante dalla Robin Hood tax andrà tutto ai Comuni. Resta quindi il taglio integrale delle spese per i ministeri. Per quanto riguarda invece Roma Capitale è stato deciso che il commissario straordinario titolare della gestione dell’ente non può essere il sindaco. Il commissario straordinario può affidare alcune attività finalizzate all’attuazione del piano di rientro a una società totalmente controllata, direttamente o indirettamente, dallo Stato.

– Condono tombale – Le somme non riscosse del condono tombale 2002 saranno recuperate, attraverso «ogni azione coattiva necessaria», entro il 31 dicembre 2011. Ai fini dell’accertamento dell’Iva, per i casi pendenti al 31 dicembre 2011 i termini sono prorogati di un anno. In caso di omesso pagamento, l’emendamento votato ieri, prevede l’applicazione di una sanzione pari al 50%. Secondo le stime dell’Agenzia delle entrate potrebbe essere recuperato circa un miliardo.

– Società di comodo. Per le società di comodo arriva l’Ires maggiorata del 10,5%. L’aliquota si applica al reddito «imputato per trasparenza». La norma prevede anche l’applicazione di una sorta di «minimun tax», l’imponibile sarà calcolato in base ad alcuni parametri e non alle risultanze delle imprese. La tassazione maggiorata viene applicata anche sulle imprese che decidono di tassare gli utili dei soci. Ai Comuni, che parteciperanno alla lotta all’evasione, andrà il 100% delle entrate derivanti dalla caccia agli evasori.

– “Ok” alle feste laiche. Dovevano sparire tutte le feste, escluse quelle previste dal Concordato StatoChiesa, invece in extremis il Senato ha deciso di salvare le feste laiche: la ricorrenza della Repubblica del 2 Giugno, le celebrazioni del 1˚ Maggio e del 25 Aprile. Non si salvano invece le feste patronali, cosa che ha suscitato notevoli polemiche in molte città italiane. Le ricorrenze civili, quindi, non saranno più accorpate alle domeniche, come previsto dalla manovra. Unica festa patronale che si salva è San Pietro e Paolo, l’unica che è inclusa nel Concordato.