Fisco, pronto il Redditometro: occhio allo stipendio della colf non solo al suv

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il nuovo redditometro è pronto: l’occhio del Fisco si concentrerà non solo su suv e yacht ma anche sul conto del veterinario, l’iscrizione alla palestra esclusiva, lo stipendio della colf, la retta della scuola dei figli, l’acquisto dell’ultimo gadget elettronico. Le voci di spesa che entrano tra i parametri di valutazione della capacità di spesa del contribuente sono almeno 100. “Accertamento sintetico” è il termine tecnico, uno strumento che non serve a misurare la ricchezza degli italiani, assicurano all’Agenzia delle Entrate, ma solo a verificare la compatibilità tra il reddito dichiarato e le spese sostenute.

E, infatti, l’accertamento avviene in due fasi, una per la “selezione preventiva, l’altra , successiva, per il controllo vero e proprio. In pratica, se per esempio l’Agenzia nota una spesa esagerata per una vacanza all’estero, in prima battuta il contribuente è invitato amichevolmente a giustificare come ha potuto finanziarla. Può succedere, per esempio, che uno abbia vinto al Lotto, o abbia ricevuto una eredità, oppure, ancora, abbia utilizzato la rendita di redditi esenti, come quelle sui titoli pubblici.

In caso contrario, scatta l’accertamento vero e proprio. C’è voluto un anno per mettere a punto il nuovo strumento: entro ottobre, massimo a novembre sarà operativo. Problemi? Qualche perplessità riguarda il metodo di applicazione dei parametri scelti a livello statistico. Il numero complessivo dei contribuenti, 41 milioni di cittadini, è stato suddiviso in 55 gruppi omogenei. Considerando le oltre tremila voci che distinguevano i 4 milioni di contribuenti coinvolti negli studi di settore, la griglia pensata per l’accertamento sintetico appare a maglie un po’ troppe strette.

Il rischio che il software sovrastimi la capacità di spesa di un contribuente non è fugato. C’è poi il parametro che assegna una capacità di spesa inferiore  a seconda dell’area geografica e del nucleo familiare. Non si vorrebbe che il redditometro veicolasse pareri preventivi e discriminatori: per dire, chi lo dice che se sono di, mettiamo, Caserta, io non possa spendere come uno di Cuneo?