Concorsone per posto fisso Comune: spariti i candidati, presente 1 su 10

di Riccardo Galli
Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA
Il Palalottomatica

Il Palalottomatica

ROMA – Che fine hanno fatto i candidati del maxi concorso del Comune di Roma? Quasi 2.000 i posti di lavoro messi a concorso dal Comune capitolino, 300 mila le richieste di partecipazione ricevute, 719 i concorrenti attesi ieri (21 febbraio) per i primi 8 incarichi ma, al Palalottomatica, si sono presentati solo in 90. Che fine hanno fatto gli altri? Convinti da Monti si sono tirati indietro ritenendo “noioso” il posto fisso? Difficile. Sfiduciati non si sono presentati?Possibile. Ma sfiduciati di cosa? Fortunati che hanno trovato un lavoro nei due anni passati tra il bando e il concorso? Auspicabile ma improbabile. Il dubbio rimane, la certezza è che il “Concorsone” che una volta scoppiava di salute non si sente tanto bene, neanche lui…

La scena che si è vista ieri al Palalottomatica di Roma era a dire il vero molto suggestiva, come testimoniano le foto: un’aula immensa, costellata di centinaia di banchetti bianchi, singoli, ognuno con la sua seggiolina e quasi tutti rigorosamente vuoti. Il rapporto tra candidati teorici e quanti si sono realmente presentati è stato infatti di circa uno a dieci, 719 i primi, 90 i secondi. E l’effetto vuoto all’interno della struttura era ancora più accentuato se si considera che i 90 erano poi divisi in due prove diverse. La prima, al mattino, assegnava tre posti da esperto di merceologia delle derrate agroalimentari, 58 concorrenti. La seconda, dopo pranzo, per 5 posti da esperti di gestione delle entrate, 32 aspiranti.

E gli altri 600 e passa che si erano iscritti? Ipotesi rosea quella che ha formulato l’assessore capitolino al personale Enrico Cavallari: “Credo che in parecchi degli iscritti abbiano già trovato lavoro, credo sia normale per qualifiche così alte”. Meno ottimista invece Amedeo Formaggi, della Fp Cgil: “molti sono stati scoraggiati dal rischio che il concorso vada a monte a causa del ricorso presentato dalla Selexi e Cnipec, la ditta che è arrivata seconda nella gara per lo svolgimento delle preselezioni”. Ma c’è anche dell’altro, come testimonia una ragazza che ieri si è presentata: anche quando i concorsi si vincono, non si viene poi sempre chiamati. Chiara, questo il nome della ragazza, ha raccontato al Corriere: “Ne ho già vinti altri, ma non chiamano mai”.

Così tra chi, forse, ha trovato un lavoro, chi è stufo di provare per poi non vedersi chiamare e chi, sapendo come vanno le cose, ha preferito tergiversare in attesa dell’esito del ricorso, ieri al Palalottomatica, quasi il 90% dei candidati non si è presentato. Con grande delusione soprattutto dei “porchettari” che fuori dai cancelli aspettavano una ressa da sfamare.

Questa era solo la prima tranche del “concorsone”, ci sono ancora oltre 1900 posti da assegnare. Cosa ne sarà dell’esercito dei 300mila che si erano iscritti? Continueranno le defezioni la scarsa partecipazione di ieri spronerà i prossimi a presentarsi più numerosi contando su una concorrenza meno dura? I “porchettari” aspettano ansiosi di scoprirlo. A dubbio si aggiunge dubbio, stavolta più fosco delle ipotesi prospettate fin qui. Erano, sono messi a concorso posti da esperti controllo gestione, esperti informatici oltre che da geologi e architetti. E se il nostri sistema della formazione, le nostre scuole e università, sfornassero poca preparazione “tecnica”, se la domanda iniziale di iscrizione al concorso fosse stata fatta dai più come atto dovuto e meccanico dietro il quale gli stessi aspiranti sapevano non esserci adeguata competenza da esibire?