Fortuna Loffredo, Ris indagano su omicidio e stupro della bimba di Caivano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2014 - 23:14 OLTRE 6 MESI FA
Fortuna Loffredo, Ris indagano su omicidioe stupro della bimba di Caivano

Fortuna Loffredo, Ris indagano su omicidioe stupro della bimba di Caivano

NAPOLI – I carabinieri del Ris indagano sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni trovata morta il 24 giugno a Caivano, in provincia di Napoli. L’autopsia ha confermato la violenza sessuale sul corpo della bimba e ora gli agenti hanno effettuato esami sugli indumenti che la piccola indossava al momento della morte, alla ricerca di eventuali tracce organiche o di Dna.

A Caivano, i carabinieri hanno eseguito rilievi anche nel parco Verde. I risultati di questi controlli saranno trasmessi nei prossimi giorni alla procura di Napoli nord, che per alcuni dubbi sulla dinamica dell’accaduto, dopo la prima ipotesi di una caduta accidentale, hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti con le ipotesi di omicidio e violenza sessuale.

Le indagini sono coordinate dal procuratore Francesco Greco e dai sostituti Federico Bisceglia e Claudia Maone. Molti i punti da chiarire. Nessuno ha visto cadere la bimba, sull’asfalto non c’erano macchie di sangue e non è mai stata trovata una delle due scarpette indossate dalla piccola.

Un anno fa, nello stesso posto, era morto in circostanze analoghe, giudicate accidentali, un bimbo di 4 anni. E il 24 giugno, giorno della sua morte, la piccola Fortuna era andata a giocare proprio a casa della sorellina del bimbo deceduto un anno prima.

Marco di Caterino sul Mattino scrive:

“Tutti gli abitanti dell’isolato tre del rione IACP del parco verde sono stati fatti sgomberare. in particolare i militari stanno perquisendo e eseguendo analisi anche nell’abitazione del piccolo Antonio Giglio, il bimbo di quattro anni morto in circostanze analoghe il 27 aprile dello scorso anno. In tutto il quartiere la tensione è altissima. Per la storia delle violenze sessuali subite dalla piccola Fortuna, ed accertate nel corso dell’autopsia, è ormai di dominio pubblico”.