La sveltina è (non solo) donna: sì al sesso occasionale se l’uomo promette bene

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 19:35| Aggiornato il 22 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quello da una botta e via fa impazzire le donne. Il sesso che si fa mordi e fuggi, senza impegno e senza programmi, piace anche alle signore e non solo agli uomini.

Se la notizia non stupisce il popolo rosa, per i più scettici arriva la conferma di uno studio dell’Università del Michigan ha scoperto che le donne sono interessate allo stesso modo degli uomini al sesso occasionale. Se rifiutano, come riporta la rivista Journal of Personality and Social Psychology, è per una buona ragione: non hanno la certezza di raggiungere il piacere.

Lo psicologo Terri Conley, che ha coordinato lo studio, avrebbe dimostrato che se le donne percepiscono nel partner una determinata potenza ‘sessuale’ non rifiuterebbero l’occasione di avere un rapporto intimo con uno sconosciuto. Questo perchè, secondo gli scienziati, le donne, come gli uomini, sono motivate dalla ricerca del piacere.

Solo che lei ha meno probabilità di essere soddisfatta da un incontro a breve termine, e lo sa. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno rianalizzato una serie di esperimenti condotti in uno studio del 1989 da Russell Clark ed Elaine Hatfield. In questi esperimenti gli scienziati hanno scoperto che se una studentessa di college faceva delle avances sessuali a un collega di sesso maschile, più del 70 per cento dei ragazzi diceva di sì. Quando invece i ruoli sono stati invertiti neanche una donna ha accettato la proposta ‘indecente’.

All’inizio l’ipotesi sostenuta dai ricercatori per spiegare questa differenza di atteggiamenti sul sesso occasionale è che gli uomini e le donne hanno strategie evolutive diverse: le donne sono selettive circa i partner sessuali perchè cercano quello ‘giusto’ che garantisca sicurezza una volta nata la prole; gli uomini invece si sono evoluti per diffondere il più possibile il proprio patrimonio genetico e quindi per avere più rapporti sessuali con partner diverse. Anche se Conley non nega del tutto questa spiegazione evolutiva, la sua prospettiva è molto diversa. Il suo approccio, chiamato ‘Pleasure Theory’, è relativamente nuovo e parte dal presupposto che “la ricerca del piacere è la forza centrale che motiva il comportamento sessuale”, e che la riproduzione è un sottoprodotto di questo sforzo.