D’Alema attacca: “Antiberlusconismo sconfina in sentimento anti italiano”

Pubblicato il 22 Settembre 2009 - 21:39 OLTRE 6 MESI FA

«Questo antiberlusconismo che sconfina in una sorta di sentimento anti-italiano è l’approccio peggiore alla grande sfida politica che il paese ha di fronte». La presa di distanza da una linea prevalente nella sinistra viene non da Renato Brunetta ma da Massimo D’Alema che è intervenuto alla presentazione del libro di Biagio De Giovanni “A destra tutta. Dove si è persa la sinistra?”.

D’Alema ha fatto un bilancio degli ultimi 15 anni di vita politica italiana, criticando le critiche “eccessive” mosse da De Giovanni alla sinistra: «È un libro che fa arrabbiare: l’ho letto due volte e mi sono arrabbiato due volte».

Però, secondo D’Alema, «la sinistra deve ritrovare se stessa e non inseguire la destra. Questa concezione di una minoranza illuminata che vive in un paese disgraziato, è l’approccio peggiore, subalterno, che possiamo avere».

Ha aggiunto D’Alema: «Al processo di demonizzazione che lo riguarda, Berlusconi ha dato un contributo potentissimo perché non ha mai rinunciato all’anticomunismo per parlare all’inconscio del Paese. E mettersi sul quel piano non é facile. Come antagonista lui è stato tutt’altro che mite. Pensare di riformare il sistema su queste basi non è affatto ipotizzabile. Non è facile andare a un bipolarismo mite avendo di fronte un avversario che è tutto meno che mite».

Per D’Alema il sistema politico reale che è uscito da questa lunga transizione «é un “accrocco” pericoloso perché sembra costruito attorno a Berlusconi e lui lo rende ancora più pericoloso».

La visione catastrofica di D’Alema non si limita alla politica ma si estende anche all’economia: «L’Italia ha una crescita pari a zero, ed è destinata a diventare la ventesima potenza mondiale» secondo le stime e le prospettive.