Inchiesta Anemone, ristrutturazioni mai pagate e una nuova lista di vip

Pubblicato il 4 Giugno 2010 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

Diego Anemone

Una trentina di nomi, tra questi molti vip, con accanto delle cifre il cui significato è ancora tutto da chiarire. E’ questa la nuova lista del costruttore Anemone – al momento già indagato di associazione per delinquere e corruzione – giunta alla procura di Perugia che sta indagando sull’inchiesta grandi eventi. Un secondo elenco dopo quello sequestrato nel 2008 dalla Guardia di Finanza durante un controllo fiscale negli uffici dell’imprenditore e consegnato ai pm alcune settimane fa. Nella lista numero due compaiono clienti famosi che avrebbero avuto contatti con lo stesso Anemone e sui quali si stanno svolgendo ulteriori accertamenti, anche per stabilire se questi possano aver avuto ruoli di consulenza.

Mistero sulla seconda lista. E’ ancora mistero però sul modo in cui la lista sarebbe arrivata in Procura – secondo alcune fonti tramite i carabinieri, mentre per altri l’avrebbe consegnata la Guardia di Finanza – così come non sono emersi i nomi, tra i quali secondo quanto riferisce il quotidiano La Repubblica, ci sarebbe anche la moglie di un alto ufficiale dell’Arma dei carabinieri; una geologa già presente anche nella lista precedente che avrebbe il ruolo di consulente per le imprese di Anemone.

Intanto, le prime verifiche compiute dalla Guardia di Finanza hanno dimostrato come diversi lavori inseriti nella cosiddetta “lista” non sarebbero mai stati pagati. Dall’esame attento di fatture, contratti e preventivi, infatti, è emerso che in molti casi non risultano versati soldi da proprietari e affittuari. Lunedì 7 giugno i carabinieri esamineranno il computer del commercialista di Anemone, Stefano Gazzani, tra i più stretti collaboratori dell’imprenditore romano, anche se non è certo che la lista provenga dai suoi file.

Anemone in Procura. Il 3 giugno Anemone è comparso nuovamente in Procura a Perugia – probabilmente chiamato a spiegare proprio la nuova lista e il significato di quelle cifre accanto ai nomi – ma il suo interrogatorio è durato poco più di un quarto d’ora. L’imprenditore, come già annunciato dal suo avvocato, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere e non avrebbe rilasciato dichiarazioni ai giornalisti.

Gli altri interrogatori. La prossima settimana dovrebbero essere invece ascoltati il numero uno della Protezione civile Guido Bertolaso e il leader Idv Antonio Di Pietro. Saranno chiamati a rispondere delle accuse fatte loro dall’architetto Angelo Zampolini, che ha dichiarato nei giorni scorsi di aver pagato per conto di Anemone l’affitto mensile dell’appartamento di via Giulia di cui il capo della Protezione ha usufruito dal 2003 al 2006. Zampolini ha parlato anche di due case di propaganda Fide prese in affitto da Di Pietro grazie all’interessamento di Angelo Balducci.

I committenti non avrebbero pagato i lavori. Queste case, spiega il Corriere della Sera, sarebbero state tutte ristrutturate dalle aziende dell’imprenditore. I controlli, dunque, si stanno concentrando sulle ristrutturazioni concesse ai politici, ai funzionari dello Stato e agli enti pubblici che avrebbero poi agevolato le ditte di Anemone nell’aggiudicazione degli appalti. Dagli accertamenti sugli ordinativi del materiale utilizzato per i lavori negli appartamenti è stato già rilevato che in molti casi non è stato versato poco o nulla dai committenti.

Controlli sui rapporti col Vaticano. Controlli mirati sono stati disposti dai pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi anche sui rapporti tra il costruttore e la congregazione Propaganda Fide, favoriti da Angelo Balducci. E’ da verificare come Anemone sia riuscito a ottenere l’esclusiva della manutenzione degli stabili. Il sospetto degli investigatori – secondo quanto rivela il Corriere – è che nei rapporti con la Santa Sede Anemone si facesse pagare soltanto una piccola parte della cifra e che poi tenesse il resto come provvista in contanti da utilizzare al momento del bisogno, anche per versare tangenti.