Manicomio scuole calcio: genitori barano subito, poi menano i figli degli altri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Ottobre 2013 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA
Manicomio scuole calcio: genitori barano subito, poi menano i figli degli altri

Manicomio scuole calcio: genitori barano subito, poi menano i figli degli altri

ROMA – Manicomio calcio giovani: genitori barano subito, poi menano i figli degli altri. Chiediamoci perché per iscrivere un bambino di 6 anni a una scuola calcio sia indispensabile esibire lo stato di famiglia: non è il solito eccesso di burocrazia, è colpa, devono ammettere gli istruttori, dei bravi papà e delle brave mamma che mentono sull’età del figlio. Dichiarano, se lasciati fare, meno anni di quanti ne abbia effettivamente, così da concedergli un aiutino, un indebito vantaggio quando sarà inserito negli organici con bambini più piccoli di lui. Questo è solo l’inizio di un percorso che da formativo si rovescia nel suo contrario, diventa un manicomio: a 6 anni il genitore bara, quando il pargolo ne avrà compiuti 10/11, picchierà i suoi compagni di squadra.

Come è successo a Nardò, nel Salento, durante un torneo giovanile di calcio junior: due genitori, mamma e papà sono passati alle vie di fatto nei confronti di un bambino, schiaffeggiandolo. “Non passi la palla a nostro figlio” è stata l’assurda (ma non nel manicomio calcio giovanile) motivazione. Lo hanno “accusato” di non aver passato la palla al figlio, suo compagno di squadra negli Esordienti (dai 10 ai 12 anni) e poi, dopo la sconfitta, dalle parole sono passati ai fatti: la mamma lo ha strattonato, il padre addirittura lo ha schiaffeggiato.

I due sono stati identificati: sono i genitori di uno dei bambini in campo, lui 63enne di Milano, lei 50enne originaria di Nardò, arrivati in Salento per trascorrere le vacanze. Hanno aggredito il ragazzino perché “colpevole” di non aver passato la palla al figlio, nonché di aver con la sua “scarsa prestazione”, contribuito alla sconfitta della squadra dove i due bambini giocavano. Il parapiglia, sedato dall’intervento della Polizia, è finita in Commissariato dove nei giorni scorsi è stata formalizzata dai genitori della vittima una querela per lesioni personali, refertata dai sanitari del pronto soccorso con una prognosi di due giorni.