Decadenza Berlusconi, Polito sul Corriere: “Costumi decaduti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
berlusconi

Berlusconi (LaPresse)

ROMA – “Costumi decaduti”, questo il titolo dell’editoriale a firma di Antonio Polito sul Corriere della Sera del 31 ottobre.

Non c’è bisogno di essere esperti di regolamenti parlamentari per capire che a qualsiasi altro senatore si fosse trovato nelle condizioni di Berlusconi sarebbe stato concesso il voto segreto. Il voto sulla decadenza di Berlusconi sarà invece palese. C’è dunque da chiedersi se la decisione della Giunta del Regolamento del Senato sia stata giusta e sia stata saggia.

Saggia di certo no. Anche chi, con ottime ragioni, ritiene che sia la legge e solo la legge a sancire la decadenza di Berlusconi in seguito alla sentenza che l’ha condannato per frode fiscale, converrà che si è regalato un formidabile argomento a chi invece sostiene che si tratta di una rivalsa politica. Perché mai, infatti, cambiare la prassi del Senato se si sta solo applicando la legge? È una ritorsione contra personam per punire il re delle norme ad personam ? Non si vede che in questo modo si allunga soltanto una commedia politica che dura ormai da troppo tempo e si indebolisce lo sforzo di chi, come Letta, sta tentando di tenere separato l’affare giudiziario dalla sorte del governo? (…)

I sondaggi dicono che il popolo vuole trasparenza, e dunque voto palese. Ma insieme alla trasparenza dovremmo avere caro anche il valore della libertà del parlamentare, il quale non deve ubbidire a nessuno se non alla propria coscienza, specialmente quando si decide sulle persone. Il voto segreto in questi casi serve infatti a proteggere la sua libertà anche dalla disciplina o dalle imposizioni di partito. Che Grillo non lo capisca, passi: lui vorrebbe trasformare gli eletti del popolo in suoi dipendenti legati da un vincolo contrattuale. Ma la cosa paradossale è che gli altri hanno assecondato il voto palese proprio perché temevano che nel segreto dell’urna i Cinque Stelle ciurlassero nel manico per salvare Berlusconi e dannare il Pd.

Ogni parlamentare deve invece poter votare secondo coscienza. E la prova sta proprio nella decisione della Giunta per il Regolamento. Ago della bilancia è stata la senatrice Lanzillotta, che alla fine ha sostenuto il voto palese. (…) Vuol dire che la libertà di formarsi un convincimento indipendentemente dal partito cui si appartiene è davvero condizione di libertà del Parlamento. Sarebbe stato sensato lasciarla anche ai senatori che voteranno in Aula sulla decadenza. Anche perché non è affatto detto che il voto segreto sarebbe convenuto a Berlusconi.