Trattativa Stato-mafia, infrastrutture, Egitto e sciopero benzinai: la rassegna stampa

Pubblicato il 5 Dicembre 2012 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Sì al ricorso di Napolitano. La consulta ai pm: intercettazioni da distruggere subito”.

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Stato-mafia, vince Napolitano. La Repubblica: “Le intercettazioni vanno distrutte. Ingroia: una sentenza politica”.

La Consulta: ha ragione Napolitano. La Stampa: “Illegittime le intercettazioni dei pm delle telefonate tra il Presidente e Mancino”. Una sentenza che cancella i veleni. Editoriale di Ugo De Siervo:

“Come era stato previsto da molti giuristi più responsabilmente attenti al nostro effettivo sistema costituzionale, la Consulta ha deciso il conflitto fra Capo dello Stato e Procura della Repubblica di Palermo nel senso che quest’ultima non poteva trattare le intercettazioni «casuali» del Presidente della Repubblica alla pari di quelle di un qualsiasi parlamentare, per di più inventandosi la giuridica impossibilità di rimediare all’invasione della sfera riservata del Presidente della Repubblica mediante una immediata distruzione delle intercettazioni illecitamente operate”.

Metà degli elettori di Renzi non voterà il centrosinistra. Articolo di Marco Castelnuovo:

“È la domanda delle domande. Che faranno gli elettori di Renzi? Il sindaco di Firenze ha allargato il campo del centrosinistra, portando al voto per le primarie del centrosinistra migliaia di persone che in precedenza mai avevano votato il Pd o i partiti alleati. In una competizione particolare come le elezioni primarie, ha inoltre agganciato elettori normalmente più tiepidi. Si calcola che il 42% di chi ha scelto al primo turno Renzi, abbia votato per la prima volta a un’iniziativa di partito come quella delle primarie”.

Il Fatto Quotidiano: “La consulta inventa una legge per dare ragione al Colle”. Modernariato. Editoriale di Marco Travaglio:

“L’antipasto di quel che ci attende alle prossime elezioni è andato in onda l’altroieri, sul tardi. Bruno Vespa, sotto la scritta cubitale “Esclusiva Porta a Porta”, intervistava Bersani con lo stesso umido trasporto con cui 20 anni fa, già piuttosto avanti negli anni, cinguettava sottobraccio a Forlani, 13 anni fa immortalava D’Alema intento a cucinare il risotto e 11 anni fa apparecchiava al Cainano la scrivania di ciliegio per il “Contratto con gli italiani” (peraltro ignari di tutto). L’eterna presenza, accanto all’editore di riferimento anzi del momento, di colui che già nella Prima Repubblica Giampaolo Pansa chiamava “il sughero più galleggiante della tv”, è la migliore garanzia della grande palingenesi che ci attende”.

Infrastrutture, svuotati gli sgravi fiscali. Il Sole 24 Ore: “Governo battuto sulle concessioni balneari – Rete tlc: bonus per la società con Cdp”.

La crescita tradita. Articolo di Fabrizio Forquet:

“Con le elezioni alle porte il Senato si sta trasformando sempre più in una palude. Sabbie mobili pronte a inghiottire anche quel poco di buono che c’è tra i tanti provvedimenti allo studio delle Camere. Mentre il rilancio della crescita rischia di trasformarsi sempre di più in argomento buono solo per i convegni. L’ultima vittima della bagarre di Palazzo Madama sono le infrastrutture. In una notte di ordinario caos in Commissione, infatti, è andato smarrito l’abbassamento della soglia da 500 a 100 milioni per poter accedere al credito di imposta. Come dire: in un colpo solo decine di potenziali opere vengono tagliate fuori. Cantieri, investimenti, posti di lavoro che non potranno essere attivati”.