Le feste di Natale? Una tragedia per separati e divorziati

Pubblicato il 12 Dicembre 2010 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA

”Le feste di Natale sono un evidenziatore della felicità e dell’infelicità individuale” e nel caso di separati e divorziati ”è prevalente l’infelicità, al punto che si può definire una tragedia”. Lo ha affermato Mario Morcellini, direttore del dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza università di Roma tracciando uno scenario su come affronteranno le festività natalizie le oltre 80mila coppie di separati e circa 50mila di divorziati in Italia, stando agli ultimi dati dell’Istat.

”Nelle famiglie in cui si è riusciti a ricostruire nuove identità affettive – ha detto Morcellini – quelle dove si sono costruite nuove unioni, le feste si affrontano bene, mentre, in questo periodo più che in altri, si evidenzia l’infelicità e il vuoto se la separazione o il divorzio sono avvenuti da poco e la ferita è ancora aperta. O se la ricostruzione di un’identità affettiva è avvenuta solo per uno dei due partner”.

Le conseguenze sui figli di separati e divorziati nel periodo festivo, secondo Morcellini, diventano ancora più evidenti perché i ragazzi sono ”registratori ipersensibili dell’infelicità dei genitori”. I numeri dei giovani che rientrano in questa categoria sono quelli di un piccolo esercito: più di 100mila che provengono da famiglie di separati e 49mila di divorziati. I minori di 18 anni, in totale, sono 92mila.

I genitori che hanno deciso di lasciarsi (l’80% in media lo fa con il rito consensuale), in genere, adottano in maniera automatica, verso i figli ”strategie di tutela maggiori” a Natale ma questo non evita che i ragazzi ”avvertano” lo stesso il disagio di una famiglia disunita. Eppure in Italia la durata media dei matrimoni è di 14 anni per quelli conclusi in separazione e 17 anni per le unioni terminate con la sentenza di divorzio, mentre secondo Morcellini, in Nord Europa, ”un matrimonio su 5 crolla nei primi sei mesi”.