Campeggi, villaggi e “bed and breakfast” sono stati antidoto a crisi

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 17:23| Aggiornato il 21 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

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Nonostante la crisi, il turismo in Italia non ha patito come ci si sarebbe potuti aspettare. Indubbiamente c’è stata una corsa verso forse di ospitalità meno costose degli alberghi multistelle: i turisti italiani e soprattutto quelli stranieri hanno optato per forse meno costose, come campeggi e villaggi nei mesi estivi, come bed and breakfast e case per vacanzxze nelle stagioni intermedie e in inverno.

Un quasi boom si dorebbe, a giudicare anche dalle affermazioni intese nella assemblea della Assocamping Confesercenti:  “Il turismo nei campeggi e villaggi in questa fase di dura crisi ha tenuto meglio di altri settori e può essere anche per la prossima estate un forte antidoto alla crisi, un’opportunità per le famiglie e un passo avanti rispetto al rapporto fra turismo, ambiente, attività fisica e sport”.

Anche per questo loro ruolo di volano dell’economia italiana, Assocamping-Confesercenti è tornata a chiedere la riduzione dell’Iva sui servizi turistici. Secondo Assocamping sarebbe “un grande errore sottovalutare il fenomeno del turismo nei campeggi e nei villaggi, forti di quasi 2600 strutture, con un milione e 360 mila posti letto”. Inoltre, ricorda, il 46% dei camping e villaggi sono dislocati nel nord, mentre il 33,5% nel sud e nelle isole. In media, poi, si sono contati negli ultimi anni 65 milioni di presenze, con una permanenza media di poco più di una settimana. Rilevante anche il fatturato che ammonta a 2,8 miliardi di euro, concentrato in quattro-cinque mesi di attività. Ed è un settore che dà lavoro a circa 50 mila addetti.

La maggior parte degli italiani (l’87%) che prenota nei campeggi, lo fa direttamente, e di questi il 35% usa internet. A questo punto, ha sollecitato il presidente Pasquale Motta, c’é l’esigenza forte che “Governo, Regioni, ma sopratutto l’Enit, valorizzino di più questo settore con azioni di promozione mirate sia all’estero che in Italia. In tal modo si darà anche un contributo ad una più ampia conoscenza di località molte belle sul piano ambientale, artistico ed enogastronomico, che potrebbero crescere sul piano economico”.

A queste forme di recettività si aggiungono i bed and breakfast e le case per vacanze, che sono un fenomeno molto diffuso nell’Europa del nord da molti anni e che negli ultimi tempi ha avuto una forte accelerazione anche in Italia. In questi casi l’ospitalità è diretta, molto personalizzata, perché non si tratta di strutture con decine di camere, necessariamente prive del calore del rapporto che si stabilisce fra la famiglia ospitante e il turista.

Nella maggior parte dei casi gli appartmenti adibiti a bed and breakfast sono situati in zone molto centrali, di alto valore turistico e spesso anche storico.