Usa: addio allo Shuttle, il lancio dell’Endeavour chiuderà un’epoca

Pubblicato il 28 Aprile 2011 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una missione che potrebbe rimanere nella storia quella dell’Endeavour. Non solo per il suo valore scientifico ma anche per il fatto che è l’ultimo volo di questa navetta e il penultimo in assoluto dell’epopea dello Shuttle, che si concluderà con la missione STS-135 il prossimo 28 giugno. Ma anche per la presenza di due personalità davvero speciali: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e la sua collega di partito, la deputata democratica Gabrielle Giffords, che lo scorso gennaio durante un’iniziativa elettorale a Tucson, Arizona, venne colpita alla testa dalla pistola di un pazzo, che uccise altre sei persone. Sappiamo che anche il marito di Giffords è una persona speciale: è il comandante dello Shuttle Endeavour, l’astronauta veterano Mark Kelly.

La storia di Giffords l’hanno ricordata in questi giorni i quotidiani. Giffords prima dell’incidente siedeva nella commissione del Congresso che si occupa delle politiche spaziali, e ha creato più di qualche grattacapo a Obama e a Charles Bolden, l’amministratore della Nasa incaricato di attuare la politica decisa dal presidente. A poco più di tre mesi di distanza il suo recupero – è stata colpita al cervello da una pallottola – ha del miracoloso: parla, anche se spesso con frasi brevissime, riesce a camminare un poco, ascolta la musica (gli U2, “Beautiful Day”, soprattutto), gioca a Scarabeo. Ovviamente voleva assistere al lancio del marito, e già sappiamo che subirà l’assalto dei fotografi e dei curiosi.

L’ultima volta che un presidente aveva assistito a un lancio era stato nel 1998, con Bill Clinton, venuto a guardare il secondo volo in orbita di John Glenn. Il fatto che Obama – accompagnato dalla moglie e dalle figlie – ci sarà è un segno di rispetto per Giffords, ma anche un segno importante per il programma spaziale, profondamente trasformato dal 2009 a oggi e dai contorni ancora imprecisi.

A bordo di Endeavour, insieme al comandante Mark Kelly, ci sono il pilota Gregory Johnson, l’astronauta ESA di nazionalità italiana Roberto Vittori e gli specialisti di missione statunitensi Andrew Feustel, Michael Fincke e Gregory Chamitoff. Oltre ad AMS-02, STS-134 porta un pallet logistico con materiali vari, parti di ricambio per il braccio spaziale Dextre e alcune coperte protettive antimeteoriti destinate alla Stazione Spaziale.