Bimbi atei più altruisti di quelli religiosi: studio Usa

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2015 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA
Bimbi atei più altruisti di quelli religiosi: studio Usa

Bimbi atei più altruisti di quelli religiosi: studio Usa

CHICAGO – I bimbi atei sono più altruisti di quelli religiosi. Lo sostiene uno studio condotto da sette università e pubblicato sulla rivista Current Biology. I ricercatori hanno esaminato il rapporto tra religione e morale, mettendo a fuoco il comportamento di 1200 bambini cristiani, musulmani e atei. E il risultato è stato sorprendente: in barba a tutti i luoghi comuni che vorrebbero le famiglie credenti e praticanti più inclini alla bontà verso il prossimo, i bambini allevati secondo i precetti religiosi tenderebbero invece ad essere più “cattivi” e meno generosi dei loro coetanei educati all’ateismo.

Il campione comprendeva bambini tra i cinque e i 12 anni, provenienti da Stati Uniti, Canada, Cina, Giordania, Turchia e Sudafrica. Diversi i test messi in campo dai ricercatori. Prima hanno invitato i piccoli a scegliere degli adesivi poi, dopo aver spiegato che non bastavano per tutti, hanno chiesto loro di condividerli con chi non ne aveva nessuno. Morale? I bambini di famiglie cristiane o musulmane “erano meno generosi degli atei”. In un altro caso hanno mostrato loro alcuni video di bambini che si spintonavano e facevano a botte e hanno osservato la loro reazione. Il test dimostrerebbe che “la religiosità dei bambini condiziona anche le loro tendenze punitive”, come hanno spiegato i ricercatori al quotidiano Guardian. “I bambini che crescono all’interno di famiglie religiose sembrano essere più drastici nel giudicare le azioni altrui”.

I ricercatori concludono che la religione praticata in famiglia ha un’influenza negativa sulla capacità del bambino di essere altruista. Con buona pace delle famiglie religiose che, sempre secondo la ricerca, sono convinte che i loro figli siano “più empatici verso le sofferenze altrui”.

Jean Decety coordinatore della ricerca dell’Università di Chicago, spiega: “Alcuni studi precedenti avevano già dimostrato che le persone religiose non sono più inclini a fare del bene rispetto alle loro controparti non religiose. Il nostro lavoro va oltre, dimostrando che sono meno generosi non solo gli adulti ma anche i bambini”.

“È un pensiero molto comune – riflette lo scienziato – quello secondo cui la religiosità ha una correlazione positiva con l’autocontrollo e i comportamenti morali. Tale punto di vista è, purtroppo, così profondamente radicato che le persone non religiose possono essere considerate moralmente sospette. Ma la relazione tra religiosità e moralità è in realtà controversa, e non sempre positiva”.

Il prossimo passo, conclude, è di allargare il campo di ricerca a bimbi tra i 4 e gli 8 anni di altri 14 Paesi: Canada, Cina, Cuba, Colombia, Argentina, Cile, Sud Africa, Turchia, Giordania, Taiwan, Tanzania, Etiopia, Norvegia e Messico.