Le Figaro: “A Firenze truffatori, arroganti e maleducati”. Zeffirelli: “Francesi invidiosi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2013 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
Le Figaro: "A Firenze truffatori, arroganti e maleducati". Zeffirelli: "Francesi invidiosi"

Le Figaro: “A Firenze truffatori, arroganti e maleducati”. Zeffirelli: “Francesi invidiosi” (LaPresse)

FIRENZE – Critiche a Firenze dalla Francia. Nella sezione cultura di Le Figaro, Eric-Bietry Rivierre censura i comportamenti dei fiorentini con i turisti. Lo fa en passant perché l’articolo, dal titolo “Inferno, Dan Brown revisite la Florence de Dante“, è in realtà incentrato sul nuovo libro di Dan Brown. Ambientato per l’appunto a Firenze: Inferno. Ma, stando a quanto scrive Rivierre, il vero Inferno lo vivono i turisti che vogliano ripercorre le tappe del romanzo avventurandosi per i monumenti fiorentini:

“«potrebbe essere strumento per movimentare un turismo in crisi, sperando che anche Firenze conosca quell’effetto traino che Il Codice da Vinci ha rappresentato per Roma e Parigi. Con 9 milioni di copie vendute, Inferno rappresenta una manna per il capoluogo toscano. Tanto peggio per le città rivali come Siena, Pisa, Arezzo e Prato, che vengono ignorate». Tuttavia, «a Firenze i commercianti sono truffatori e maleducati, il personale dei musei arrogante, le file d’attesa spaventose». Ed a riprova dell’assunto, qualche numero – come i «131 dollari a persona, 373 a gruppo massimo di otto» per la visita Vip al corridoio vasariano – o giudizi taglienti, quali quelli riservati agli «astuti» tour operator che venderebbero «poco accessibili percorsi browniani»”.

La Nazione, giornale fiorentino per eccellenza, ha difeso il campanile citando altri giornali esteri che invece hanno lodato Firenze (in verità più la Toscana che Firenze)

“Le Figarò a parte, Firenze resta ad un livello eccellente nel percepito internazionale. A rivelarlo è l’Osservatorio della Stampa Estera di Klaus Davi che monitora da anni l’immagine della Toscana sulle più prestigiose testate mondiali. Dal New York Times che esalta le “gemme della costa, piena di segreti, con piccole cittadine sulla collina, come Populonia, Bolgheri, Talamone, Capalbio e Castiglione della Pescaia” al più diffuso magazine tedesco Der Spiegel, che celebra la Maremma definindo il piccolo centro di Orbetello, come un “paradiso naturale unico, ideale per passeggiate in bicicletta”. Non potevano mancare apprezzamenti dalla stampa spagnola con La Vanguardia che decanta “La culla del Rinascimento come un polo di attrazione per gli amanti della storia, dell’arte, dell’enogastronomia e della moda”. Mentre per un altro prestigioso quotidiano teutonico, la Frankfurter Allgemeine Zeitung “è proprio il capoluogo toscano a porsi come uno dei centri più raffinati e importanti per dettare la moda di un’estate infinita”.

Un po’ provinciale la reazione del regista Franco Zeffirelli, un “venerato maestro” che sembra rimasto ancora alla tappa precedente del cursus arbasiniano:

“Perché dimenticano, o voglio­no dimenticare, i francesi, che «Parigi è stata fatta con ciò che è stato ru­bato all’Italia ». Sorri­de e s’infuria per que­sto inferiority com­plex che spinge or­mai da secoli i cugini d’Oltralpe ad essere molto più arroganti di certi addetti ai mu­sei fiorentini. […] Tutto ha il sapore di Firenze. «Perché qui senti e vedi cose che non esi­stono da nessun’altra parte. E anche se la mia città ha dei difet­ti, te li fa dimenticare tutti».

Oggi che a puntare il dito sul­la «sua bella» arrivano i francesi […] lui riconduce tutto alla sola invi­dia. «Hanno la puzza sotto il na­so, ma altro non è se non risenti­mento nei confronti di una su­periorità antica di secoli. È la grandiosità di Firenze a infasti­dirli, il fatto di non riuscire ad eguagliare quel suo modo di starsene placida e di lasciarsi ammirare. Perché altro non de­ve fare, inarrivabile com’è da sempre. È un bellissimo respi­ro, Firenze»”.