L’Italrugby batte la Scozia 31-29 in uno stadio Olimpico magico

Dopo 11 anni gli azzurri tornano a vincere in casa nel Sei Nazioni in rimonta: perfetto il secondo tempo.

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 9 Marzo 2024 - 17:52| Aggiornato il 10 Marzo 2024
L’Italrugby batte la Scozia 31-29 in uno stadio Olimpico magico

Foto ANSA

Successo storico dell’Italrugby. Allo stadio Olimpico di Roma ha battuto la Scozia 31-29 conquistando così la prima vittoria nel Sei Nazioni 2024. Impresa magica, risultato meritato dopo una battaglia contro una formazione di alto livello. Piegata una Scozia con un secondo tempo ai limiti della perfezione.

PRIMO TEMPO SOTTO TONO
Atmosfera magica, tiepido sole, intere famiglie sugli spalti, striscioni pro azzurri, la Banda musicale dell’Esercito (83 elementi) per l’inno, con la fanfara dei Bersaglieri. Per l’inno scozzese hanno provveduto  le cornamuse. Calcio d’inizio alle 15.16. Un minuto dopo calcio di Garbisi:3-0. Al 6’ meta scozzese (trasformata da Russell): 3-7. Seconda metà scozzese, ancora trasformata: 3-14. Reazione azzurra: meta di Brex trasformata da Garbisi : 10-14. Ritmo alto. Arrotonda, il calcio di Russell al 25: 10-17. Ancora una meta ospite: 10-22. E’ una Scozia completa. Calcio di Garbisi tra i pali: 13-22. E poi dai 37 metri Page-Relo va a segno: 16-22. Intervallo.

SECONDO TEMPO PERFETTO
Tutta un’altra storia. Meta azzurra, esplode l’Olimpico:21-22. Entrano in campo Varney, Lucchesi, Zilocchi. Sorpasso con meta di Varney trasformata: 28-22. Azzurri a +6. Al 78 meta scozzese di Skinner che la Scozia trasforma immediatamente. Ultimi minuti di sofferenza. Tempo scaduto, bisogna mettere palla fuori, l’Italia resiste, lotta, soffre, combatte e finisce 31-29. Azzurri commoventi, l’Italia è tornata alla vittoria dopo 11 anni. L’ultima vittoria a Roma risaliva addirittura al 2012. Successo storico. L’Italia ha conquistato la prima vittoria nel Sei Nazioni

SCOZIA, LA GRANDE OCCASIONE E’ ARRIVATA
Dopo 2 settimane di riposo l’Italia ha ritrovato sabato 9 la Scozia. Una partita secondo i programmi da vincere a tutti i costi. E così è stato. Questo il pensiero che attraversava il pensiero dei dirigenti e di quasi tutti i tifosi; per una serie di buone ragioni. Anzitutto la Scozia è la squadra che abbiamo battuto con maggior frequenza in questi anni del torneo Sei Nazioni: ben 7 volte, l’ultima nel 2015. Altra ragione: la Scozia si avvicina alle nostre dimensioni per risorse finanziarie e umane. Vanta, è vero, una grande tradizione con tre Grandi Slam in bacheca e 24 vittorie finali del torneo peraltro mai conquistato. Altro vantaggio su cui abbiamo contato è stato lo stadio Olimpico tutto esaurito con 69.689 spettatori (pioggia intensa fino alle 11). Sapevamo anche dei suoi punti di forza: rapidità, determinazione e una linea di 3/4 impressionante con un uomo da tenere nel mirino, cioè il metaman Duhan Van Der Merwe ( 3 mete contro l’Inghilterra).

In Scozia lo considerano una specie di bronzo di Riace con le gambe di Mennea. Per l’occasione il Ct azzurro aveva predisposto un diverso assetto tattico. Cioè: più attenzione al gioco aperto, meno timore nelle fasi statiche, specie in rimessa laterale. Ecco perché ha confermato la mediana rinnovando la fiducia a Page-Relo. In più ha aggiunto un giocatore nuovissimo, ovvero l’ala appena ingaggiata dal Benetton: il figlio d’arte Luis Lynagh (mamma italiana, nato in Italia) finora esibitosi solo nel campionato inglese. Contestuale il riposizionamento tra i centri di Menoncello al posto di Mori. Il Ct ha completato il quadro con il rientro in terza di Negri, quello di Nicolò Cannone in seconda con Ferrari sin dall’inizio in prima assieme a Fischietti e Nocera. È andato tutto bene.

OLTRE 15 MILA TIFOSI DA EDINBURRGO
I tifosi scozzesi sono arrivati a Roma con ogni mezzo. Addirittura un gruppetto ha scelto to la bici. Un viaggio di 2.700 km, pedalando in allegria col supporto di generosa. E fuori dall’Olimpico hanno fatto festa. Nonostante la sconfitta.