La lunga notte di Ivan il tatuato: il capo ultras della Serbia arrestato, era nascosto nel vano bagagli di un pullman

Pubblicato il 13 Ottobre 2010 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA

Si chiama Ivan Bogdanov, ha 30 anni ed è il capo ultras serbo arrestato dalla polizia la notte scorsa a Genova. L’uomo si trova attualmente in stato di arresto nelle camere di sicurezza della questura. Ivan è stato riconosciuto dai tatuaggi incisi sulle braccia e mostrati in particolar modo quando si è arrampicato sulla rete, ripreso da tutte le telecamere. Sul suo bicipite destro, Ivan porta incisa la data “1389” che ricorda la battaglia della Piana dei Merli, battaglia che – nonostante la sconfitta patita dai Serbi per mano dei Turchi – è divenuta il mito fondante dello spirito ultranazionalista serbo.

Ivan era quel tifoso appollaiato sulla recinzione dello stadio. Aveva tagliato la rete e cominciato a lanciare bengala in campo e in curva nord. Ivan poi è stato arrestato, identificato proprio dai suoi bei tatuaggi.

Le forze dell’ordine hanno fatto scendere uno ad uno tutti i passeggeri dal pullman. Poi hanno fatto sfilare la maglietta a tutti i tifosi, per riconoscere i tatuaggi immortalati dalle telecamere. Niente. E così i pullman hanno cominciato a ripartire, via da Marassi e da una nottata che hanno trasformato in incubo per tifosi e squadre. Senza di lui. Perchè doveva essere ancora lì, da qualche parte.

Ivan è stato scovato alle 2.41 nel vano bagagli dell’ultimo pullman di tifosi. Tra gli applausi e gli insulti degli astanti. Lui, enorme, è stato placcato da diversi agenti, e trascinato, insieme a borse con centinaia di bengala, di nuovo nella pancia dello stadio. Dove qualche ora prima guardava tutti dall’alto, dove ora era costretto alla resa.