Quel volo di Stato a Panama: Berlusconi con Lavitola e due ragazze

Pubblicato il 24 Settembre 2011 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ il 23 giugno 2010, a Panama atterra un volo di Stato dall’Italia, è la prima volta che un primo ministro italiano visita il Paese centramericano. Il pubblico è quello delle grandi occasioni: il presidente con signora, l’ambasciatore, bambini e donne con abiti tradizionali. Anche uno striscione con scritto: “Benvenuto presidente Berlusconi”.

Dal volo di Stato, l’aereo pagato con spese dei contribuenti, scende il premier Berlusconi e con lui anche Valter Lavitola, l’uomo oggi latitante sul quale pende una richiesta d’arresto per estorsione al premier. Con i due anche due ragazze. Una è mora e non se ne conosce il nome. La seconda, bionda, somiglia molto a Federica Gagliardi, una collaboratrice di Renata Polverini che già aveva accompagnato il premier in un viaggio ufficiale suscitando la curiosità della stampa che l’aveva ribattezzata la “dama bianca”.

L’occasione è la firma del trattato contro l’evasione fiscale, anche se Panama, paese caro a Lavitola, non è tra paradisi preferiti dagli italiani. Il Fatto Quotidiano svela quale sarebbe il retroscena di questo accordo: “L’Italia passa a Panama sei navi della Guardia Costiera. Un dono che può essere stimato in 35-40 milioni. Un “allegato” per un contratto Finmeccanica. Sorridono tutti, e ne hanno ben donde: Lavitola perché grazie a quella firma incassa una provvigione che potrebbe arrivare a 8 milioni di euro; Finmeccanica che ha intascato un contratto da 165 milioni per il pattugliamento elettronico delle coste contro i narcotrafficanti (interessate Selex, Agusta e Telespazio). E sorride, ovviamente, Martinelli perché si porta a casa sei imbarcazioni di prim’ordine: due pattugliatori di 52 metri (nuovi valgono 35 milioni l’uno, usati più di 10). Più quattro motovedette da 25 metri, del tipo utilizzato per affrontare l’emergenza immigrati a Lampedusa”.