Afghanistan, marines all’attacco contro i talebani/ La più grande operazione aerotrasportata dalla guerra in Vietnam

Pubblicato il 2 Luglio 2009 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Migliaia di marines appoggiati da elicotteri e da una cinquantina di aerei hanno lanciato una vasta offensiva contro territori controllati dai talebani nel sud dell’Afghanistan in quella che è stata definita la più grande operazione aerotrasportata dei marines dai tempi della guerra in Vietnam, a quanto riferisce il New York Times.

Nella notte tra mercoledì e giovedì quasi 4.000 fra marines e altri militari americani e 650 soldati e poliziotti afghani sono penetrati a sud della valle del fiume Helmand, una roccaforte dei talebani. L’attacco è la prima grande operazione dei marines dall’arrivo di 21 mila rinforzi voluti dal presidente  Barack Obama in vista delle elezioni presidenziali afghane del 20 agosto.

La valle dell’Helmand, ricca di coltivazioni di grano e soprattutto di oppio (da lì arriva metà della produzione afghana, con cui i ribelli si finanziano), è da anni un feudo dei talebani che hanno in passato resistito agli attacchi delle forze Nato guidate dalla Gran Bretagna. Negli ultimi due mesi nella regione sono arrivati 8.500 marines.

L’offensiva dei marines, chiamata ”Khanjar” (Colpo di Spada), si propone di strappare rapidamente posizioni ai talebani che poi saranno consolidate e difese. «Dove andremo, resteremo», ha assicurato il generale Larry Nicholson, che guida la brigata Afghanistan dei marines.

Insomma, non si dovrebbero ripetere gli errori di fine 2006, quando l’offensiva britannica nel distretto di Musa Qala si concluse in una vittoria dei talebani, che nel febbraio 2007 recuperarono il controllo della città e vi insediarono un loro governo.

Con l’avanzata da terra e dall’aria verso i villaggi in cui sono asserragliati i talebani, per i Marines si profila la più grande battaglia dai tempi di Falluja, la roccaforte dei ribelli iracheni assediata e conquistata nel novembre 2004.

Contemporaneamente all’offensiva americana, il Pakistan ha dislocato ingenti truppe lungo i 1.600 km di confine con l’Afghanistan per cercare di chiudere eventuali vie di scampo ai talebani in fuga davanti all’avanzata de marines.

Funzionari americani e pakistani hanno infatti espresso il timore che i ribelli possano trovare rifugio in Pakistan, dove già impegnano duramente l’esercito di Islamabad in varie località del Paese.

Intanto i talebani hanno rivendicato il sequestro di un soldato americano scomparso da martedì e di tre militari afgani. «Stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa. Sono stati rapiti da forze estremiste», ha detto il portavoce delle forze armate Usa Elizabeth Mathias. Nessun dettaglio, però, sul rapimento ”per garantire l’incolumità dei soldati”.

L’arrivo dei rinforzi voluti da Obama ha portato a 60 mila il numero dei militari americani in Afghanistan.