Attentati Parigi: emergenza, prefetti pronti al coprifuoco

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 14 Novembre 2015 - 17:11| Aggiornato il 16 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Attentati Parigi: emergenza, prefetti pronti al coprifuoco

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PARIGI – I prefetti in Francia potranno imporre anche il coprifuoco, in caso di pericoli per la sicurezza. Lo ha detto ufficialmente il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve.

Secondo l’edizione on line di Liberation, il prefetto di Parigi potrebbe quindi decidere tale misura, se la situazione nella capitale degenerasse ulteriormente.

Il prefetto di Lione, Michel Delpuech, si è detto pronto a imporre il coprifuoco “se necessario”.

L’ultima occasione in cui fu imposto il coprifuoco, in sette dipartimenti (province) della Francia, risale alle rivolte nelle banlieu nel 2005.

Dopo i tragici attentati avvenuti a Parigi nella sera di venerdì 13 novembre François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza, decidendo anche di chiudere le frontiere e ha proclamato il lutto nazionale per 3 giorni.

Ha detto  François Hollande durante la conferenza stampa di sabato 14 novembre

“ Miei cari compatrioti, cioè che è accaduto ieri in Francia è un atto di guerra […] un atto contro di noi, contro ciò che noi siamo: un Paese libero[…] Dobbiamo dare prova di unità e di sangue freddo. Di fronte al terrorismo la Francia deve essere forte, deve essere grande e le autorità dello Stato devono essere dure”.

Lo stato di emergenza dichiarato da François Hollande è quello previsto dalla legge francese del 3 aprile 1955, modificata dalla legge del 2015 varata dopo gli attacchi a Charlie Hebdo, modifica giudicata da alcuni “necessaria ed equilibrata” da altri “pericolosa e liberticida”.

Così recita la legge attualmente in vigore:

“Lo stato di emergenza può essere dichiarato in tutto o in parte del territorio metropolitano o dei dipartimenti d’oltremare, sia nei casi di pericolo imminente risultante da gravi violazioni dell’ordine pubblico, sia nel caso di eventi che per la loro natura e gravità presentano il carattere di pubblica calamità. “

Ma cosa succederà di fatto ora in Francia?

Con la dichiarazione dello stato di emergenza i prefetti di dipartimento avranno il potere di:

.        Imporre il coprifuoco;

·         Proibire la circolazione di persone e veicoli nei luoghi e nelle ore tempi fissati dal decreto;

·         Di istituire, con proprio decreto, delle  zone di protezione o di sicurezza dove la permanenza delle persone viene regolamentata;

·         Di proibire la permanenza, in tutto o in parte del dipartimento,  a persone che cerchino di ostacolare, qualsiasi sia la maniera, l’azione delle autorità pubbliche.

Il ministro degli Interni per l’intero territorio, e il prefetto nel dipartimento  possono:

·         Ordinare la chiusura temporanea di teatri, sale cinematografiche e di spettacolo, pub e luoghi di incontro di ogni genere;

·         Proibire a titolo generale o particolare riunioni di natura atta a provocare o perpetrare il disordine.

Il decreto  dichiarante o la legge prorogante lo stato di emergenza possono:

·         Conferire alle autorità amministrative il potere di ordinare perquisizioni sia di giorno che di notte;

·         Abilitare le stesse autorità ad adottare tutte le misure atte a garantire il controllo della stampa e pubblicazioni di ogni genere così come trasmissioni radiofoniche, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali.

Le precedenti dichiarazioni di stato di emergenza della Francia:

Lo stato di emergenza venne dichiarato dalla Francia in Algeria dopo la promulgazione della relativa  legge e venne prorogato per altri sei mesi  dalla legge del 7 agosto 1955.

Fino ad oggi lo stato di emergenza era stato dichiarato in Francia solo tre volte: dopo il ritorno al potere del generale de Gaulle in seguito agli avvenimenti del 13 maggio 1958 per far  fronte a un possibile colpo di Stato nel 1961 dopo il “putsch dei generali “  nel novembre del 2005, due settimane dopo l’inizio delle rivolte urbane.

Il governo di Laurent Fabius aveva dichiarato lo stato di emergenza in Nuova Caledonia nel dicembre 1984.

Una legge aveva conferito all’alto commissario della Repubblica in quel territorio i poteri di cui dispone il prefetto in Francia fino al 30 giugno 1985 .