Nozze gay riconosciute dalla corte Ue: la sentenza “grazie” a un cittadino americano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2018 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA
Nozze gay, Corte Ue riconosce i diritti del coniuge extracomunitario

Nozze gay riconosciute dalla corte Ue: la sentenza “grazie” a un cittadino americano

BRUXELLES – I coniugi omosessuali hanno gli stessi diritti di tutte le altre coppie nei Paesi Ue e uno stato membro non può negarglieli. Questa la storica sentenza della Corte Ue che riconosce al coniuge extracomunitario unito in nozze gay la libertà di soggiorno e di movimento sancita dalle norme europee. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La sentenza pubblicata il 5 giugno sottolinea che che i Paesi membri sono liberi di autorizzare o meno i matrimoni omosessuali, ma nonostante questo i diritti dei coniugi sono gli stessi e devono essere rispettati.

La causa su cui si è pronunciata la Corte riguardava il ricorso presentato da un cittadino rumeno contro le autorità nazionali perché queste avevano negato al suo coniuge, un cittadino americano sposato a Bruxelles nel 2010, il diritto di soggiornare in Romania. Il quotidiano La Stampa scrive:

“Le autorità rumene avevano respinto la richiesta di soggiorno oltre i tre mesi del signor Robert Clabourn Hamilton, cittadino americano sposato con il cittadino rumeno Relu Adrian Coman, perché per la legislazione nazionale non poteva essere qualificato come «coniuge» di un cittadino Ue.

Coman e Hamilton hanno proposto dinanzi ai giudici rumeni un ricorso diretto a far dichiarare l’esistenza di una discriminazione fondata sull’orientamento sessuale, per quanto riguarda l’esercizio del diritto di libera circolazione nell’Unione. La Curtea Constituionala (Corte costituzionale rumena, ndr) ha dunque chiesto alla Corte di giustizia dell’Ue se il signor Hamilton rientri nella nozione di «coniuge» di un cittadino dell’Unione che ha esercitato la sua libertà di circolazione e debba ottenere di conseguenza la concessione di un diritto di soggiorno permanente in Romania.

Con la loro sentenza di oggi, i giudici di Lussemburgo hanno constatato che, «nell’ambito della direttiva relativa all’esercizio della libertà di circolazione, la nozione di “coniuge” che designa una persona unita ad un’altra da vincolo matrimoniale è neutra dal punto di vista del genere e può comprendere quindi il coniuge dello stesso sesso»”.