Bologna, 14enne picchiato da una baby gang

Pubblicato il 9 Novembre 2011 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA, 9 NOV – 'Baby gang' in azione a Bologna: un'aggressione compiuta da sei ragazzini tra i 12 e i 17 anni e' costata una frattura al naso ad un quattordicenne. Il fatto e' avvenuto sabato pomeriggio in un campetto da basket nei giardini di via Graziano, a due passi dal Paladozza di Bologna e da una scuola media. Un luogo frequentato da ragazzi e famiglie, dove in pieno giorno un quattordicenne e' stato aggredito da un gruppo di altri ragazzini che lo hanno picchiato selvaggiamente. Uno dei colpi sul volto, forse sferrato con un tirapugni o un altro oggetto metallico, gli ha fratturato il naso e fatto perdere i sensi. Il pestaggio, nato forse per vendicare una precedente aggressione a un cugino dei 'bulli', e' proseguito fino a quando e' arrivata una poliziotta in borghese, fuori servizio, che ha fatto disperdere il gruppo. Grazie alla denuncia, che il quattordicenne e la sua famiglia, di origine straniera, hanno subito presentato alla polizia, gli investigatori del commissariato Due Torri sono riusciti a individuare i presunti autori dell'aggressione, avvenuta a meta' settembre. Sono sei ragazzini fra i 12 e i 17 anni: un italiano, tre serbi, un kosovaro e un marocchino. Una 'baby gang' nata, a quanto pare, sulla strada, fatta di ragazzi che frequentano scuole diverse e abitano in zone differenti della citta'. Tutti erano gia' seguiti dai servizi sociali, perche' problematici, anche se finora non avevano mai commesso reati. O forse – fanno capire gli investigatori – non erano mai stati scoperti. Fondamentale nelle indagini e' stata la collaborazione del giovane picchiato e di due suoi amici, coetanei, nonostante le minacce di morte, rivolte anche ad alcuni familiari, affinche' stessero zitti. Gli investigatori hanno utilizzato anche i profili Facebook dei ragazzi per riuscire a identificare i sei 'bulli', che sono accusati di violenza privata e lesioni personali. Per due di loro, un dodicenne e un tredicenne, e' partita solo una segnalazione alla Procura Minorile, perche' non sono imputabili penalmente, mentre gli altri quattro sono stati denunciati. Stamani la polizia, coordinata nelle indagini dal sostituto Flavio Lazzarini, ha anche perquisito le loro case: nella stanza di un diciassettenne kosovaro e' stato trovato un coltello, nascosto sopra l'armadio, mentre a un quindicenne serbo e' stata sequestrata una pistola a salve, fedele riproduzione di una Desert Eagle semiautomatica, nascosta in un cassetto della sua cameretta.