Firenze, sexgate. Massimo Mattei: “Escort Adriana? Le volevo bene”

Pubblicato il 22 Giugno 2013 - 12:26| Aggiornato il 12 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Firenze, sexgate. Massimo Mattei: "Escort Adriana? Le volevo bene"

Una delle presunte escort di Firenze

FIRENZE – “Mi hanno distrutto”: Massimo Mattei, ex assessore alla Mobilità di Firenze travolto dallo scandalo escort, è un uomo provato, come sottolinea Giusy Fasano sul Corriere della Sera.

Da giorni è ricoverato in ospedale per problemi al pancreas. Nella sua città sono 14 le persone indagate per favoreggiamento della prostituzione. La Procura aveva chiesto per 12 di loro il carcere a gennaio, ma la richiesta è stata respinta.

Nell’inchiesta sono finite le intercettazioni delle telefonate tra Mattei e Adriana, “ape regina” delle escort di Firenze. L’assessore renziano si è quindi dimesso “per motivi di salute”.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Mattei avrebbe messo a disposizione di Adriana, alla fine del 2o11,

“un appartamento della Borro, cooperativa di cui lui era presidente, gli inquirenti annotano appuntamenti fra i due in quell’appartamento e dagli atti depositati due settimane fa per la chiusura delle indagini risulta ogni parola. Di solito le case della Borro erano per i dipendenti, quella volta fu concessa a lei”.

Lui si difende:

“Non sapevo né potevo sospettare che lei facesse un altro tipo di lavoro sennò non sarebbe successo. Era un’amica da dieci anni, la conoscevo bene. Io all’Adriana volevo pure bene. Ho pagato e pagherò questo malinteso”.

Scrive Fasano sul Corriere della Sera:

Con qualcuno, al telefono, capita che il discorso finisca sul sindaco. Negli ambienti politici della città c’è chi è convinto che Matteo Renzi al primo titolo di giornale gli abbia fatto capire che avrebbe gradito le dimissioni, altri invece avrebbero voluto che non lasciasse. Lui su questo argomento tiene il timone dritto sulla diplomazia. “Ho ritenuto giusto andarmene e me ne sono andato. Nessuno mi ha costretto. E la mia lealtà politica verso Renzi non è in discussione, come sa bene anche lui”. Fine del discorso.

Dell’inchiesta sulle escort, delle sconcezze diventate chiacchiere e dei personaggi che popolavano questa o quella camera degli alberghi Mediterraneo e Villa Fiesole, non vuole saperne più nulla, figurarsi a discuterne pubblicamente. “Di tutta questa storia non voglio parlare, men che meno con i giornalisti”, annuncia a un’amica che lo chiama per chiedergli se lo vuole fare. “Quello che avevo da dire l’ho detto nella lettera che ho diffuso. Io non sto bene e adesso quello che devo fare è concentrarmi su me stesso, nel senso della mia salute”. Se sarà mai indagato si vedrà. “Il resto, se c’è un resto, lo affronterò un passo alla volta. In questo momento mi interessa salvare due sole cose: la mia salute e la mia famiglia”.