Marcello Dell’Utri rischia di restare in carcere in Libano per oltre un mese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2014 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
Marcello Dell'Utri (Foto Lapresse)

Marcello Dell’Utri (Foto Lapresse)

BEIRUT – Niente udienza di convalido dell’arresto per Marcello Dell’Utri, in carcere in Libano in attesa di tornare in Italia. L’ex senatore Pdl non è comparso davanti ai magistrati libanesi per un’udienza di convalida dell’arresto, perché tale udienza non è prevista dalla legge.

L’ha spiegato il procuratore generale della Cassazione, Samir Hammud, sottolineando che Dell’Utri potrebbe rimanere detenuto “fino alla decisione sull’estradizione”. Ovvero, per oltre un mese visto che per legge l’Italia ha 30 giorni per presentare la richiesta di estradizione, dopodiché le autorità libanesi possono pronunciarsi sul caso

Dell’Utri, sottolinea Hammud, “in linea di principio” potrebbe rimanere in stato di arresto a Beirut fino alla decisione finale sulla richiesta di estradizione dall’Italia. “Fino alla ricezione del dossier con la richiesta di estradizione – ha sottolineato l’alto magistrato – non ho nemmeno l’obbligo di vedere il detenuto per un’udienza”.

“Quando riceverò il file dall’Italia – ha detto Hammud ricordando le norme previste dalla convenzione tra Italia e Libano per l’estradizione – dovrò studiarlo e interrogare Dell’Utri. Successivamente dovrò presentare al ministro della Giustizia una relazione con parere favorevole o contrario alla richiesta. Sarà poi il potere esecutivo a prendere la decisione finale con un provvedimento che dovrà essere firmato dallo stesso ministro della Giustizia, dal primo ministro e dal presidente della Repubblica”.

In base alla convenzione bilaterale in vigore, le autorità italiane hanno trenta giorni di tempo per presentare la richiesta formale di estradizione a quelle libanesi con tutti i documenti del caso.