Siria, a Daraa la polizia spara sui manifestanti. Il governo verso le dimissioni

Pubblicato il 28 Marzo 2011 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA

DAMASCO – La polizia siriana ha aperto il fuoco su centinaia di dimostranti che protestavano contro le leggi di emergenza nella città meridionale di Daraa. Dopo giorni di manifestazioni, è arrivo l’ennesimo scontro, un modo per prendere tempo perché sembra che il governo siriano si dimetterà a breve – si parla di martedì – e se ne formerà un altro incaricato di servire meglio gli interessi dei cittadini: lo riferiscono «fonti governative» di Damasco, citate da al Arabiya. I carri armati dell’esercito siriano hanno circondato Daraa, capoluogo della regione.

L’abrogazione della legge che conferisce poteri speciali alle forze di sicurezza è una delle richieste dei manifestanti che da giorni protestano contro il regime siriano. La legge, instaurata immediatamente dopo l’arrivo al potere della partito Baath nel marzo 1963, impone restrizioni sulla libertà di riunione e di spostamento, e permette l’arresto di «sospetti o di persone che minacciano la sicurezza». In questo modo è possibile sorvegliare le comunicazioni e fare un controllo preliminare su i giornali, le pubblicazioni, le radio e tutti i mass media.

Le «fonti ufficiali» siriane citate da Al Arabiya hanno precisato che la direzione del Baath ha deciso l’abrogazione della legislazione d’emergenza «non appena entrerà in vigore la legge per l’antiterrorismo in corso di elaborazione». Inoltre, secondo le stesse fonti, le autorità siriane avrebbero deciso l’emendamento dell’articolo n.8 della Costituzione, che di fatto definisce il Baath il partito unico, «dopo la promulgazione della nuova legge sui partiti entro questa settimana».