Siria, Emma Bonino: “Pensarci mille volte. Ripercussioni sarebbero drammatiche”

Pubblicato il 26 Agosto 2013 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA
Siria, Emma Bonino: "Pensarci mille volte. Ripercussioni sarebbero drammatiche"

Siria, Emma Bonino: “Pensarci mille volte. Ripercussioni sarebbero drammatiche” (foto Lapresse)

ROMA  – Prima di assumere qualunque tipo di iniziativa in Siria bisogna “pensarci mille volte” perché le “ripercussioni potrebbero essere drammatiche”. E’ l’invito del ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino che in un intervento a Radio Radicale auspica che gli alleati “condividano le informazioni” che hanno sull’uso di gas in Siria da parte del regime, perché le iniziative da prendere “hanno implicazioni tali che si spera non ripetere posizioni di altri tempi per lo meno dubbie”.

Non a caso, è il pensiero del ministro, la posizione più contraria ad un intervento, negli Stati Uniti, è proprio quella del Pentagono. E non certo per motivi ideologici.

Per Bonino, con una posizione “unanime” nel Consiglio di sicurezza dell’Onu “si potrebbero percorrere strade non necessariamente militari” in Siria, come ad esempio una campagna internazionale per l’esilio del presidente siriano Bashar al Assad o il suo deferimento alla Corte penale internazionale “potrebbero evitare l’intervento militare” e lo spargimento di altro sangue. L’uso di armi chimiche, ha poi aggiunto, è ”abbastanza assodato”. E le aspettative sull’ispezione Onu sono ”prove indirette, perché nulla è più volatile del gas”.

E mentre l’Unione Europea prende tempo (il portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton ha detto di attendere la conlcusione del’inchiesta dell’Onu) anche la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che l’attacco del regime siriano alla periferia di Damasco “deve essere indagato e non può essere lasciato senza conseguenze”.  Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha messo in guardia contro ”fantasie di onnipotenza” in Siria. Intervenendo alla conferenza annuale degli ambasciatori a Berlino, ha sottolineato che l’obbiettivo deve rimanere una ”soluzione politica”. Chi parla di ”impotenza della diplomazia” ha ”probabilmente una fantasia di onnipotenza che non e’ realistica”, le possibilità di un intervento internazionale sono limitate. Un freno anche dall’Spd.