Imu restituita con gli interessi Mps: Oscar elettorale a La Russa

di Riccardo Galli
Pubblicato il 31 Gennaio 2013 - 13:48| Aggiornato il 16 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Oscar della campagna elettorale, la statuetta premio a chi finora l’ha inventata più grossa? Ad Ignazio La Russa e quindi a Fratelli d’Italia. Riconoscimento dovuto, concordi critica e pubblico. L’Oscar per aver venduto all’elettore sempre gli stessi miliardi. Una volta come miliardi buttati dal “governo della banche” nella fornace Mps, miliardi persi, miliardi buttati, miliardi sottratti alle tasche dei contribuenti. E subito dopo gli stessi miliardi che diventano produttivi e utili, infatti con gli interessi su quei miliardi prestati a Mps La Russa promette di restituirci niente meno che l’Imu pagata nel 2012. Sempre gli stessi miliardi, una volta si aggirano torvi e neri e La Russa e alleati li usano come prova provata per non votare nè Bersani né Monti. La volta successiva sfilano come miliardi benefici che ci fanno recuperare l’Imu. Poi dice che a uno vengono in mente i carri armati e cannoni che Mussolini faceva sfilare, sempre gli stessi, tre o quattro volte per fare scena e moltiplicazione.

Erano inutili, ingiustamente tolti e pessimamente destinati. Erano e sono i 4 miliardi di euro pubblici prestati al Monte dei Paschi che sino a ieri, anzi anche oggi sono il massimo scandalo elettorale impugnato dalla destra di Berlusconi e con Berlusconi. Un torto perpetrato ai danni degli onesti cittadini e un favore alle fameliche e immorali banche. Ed ecco che l’ex ministro Ignazio La Russa fa diventare quegli stessi miliardi una sorta di uovo di Colombo, diventano miracolosamente utili, anzi buoni come il pane: La Russa propone, prometta, assicura di usare gli interessi che dal quel prestito alle casse pubbliche arriveranno, per restituire niente poco di meno che l’Imu agli italiani.

“Dagli interessi alti che Mps deve dare allo Stato”, ha annunciato La Russa al Corriere della Sera nella videochat del 30 gennaio, arriveranno i fondi per restituire agli italiani il maltolto. In più, ha spiegato l’ex ministro, “con un emissione straordinaria di Bot a 5 o 10 anni” si finanzierà l’abolizione tout court dell’Imu, almeno quella sulla prima casa.

Una bella idea, persino affascinante, non fosse che quei famigerati 4 miliardi cambiano natura a seconda dall’occasione in cui sono citati. Scandalosi quando sono i 4 miliardi dati dal governo Monti, il governo delle banche, proprio ad una banca (dimenticando, omettendo peraltro la destra in campagna che i primi prestiti, e a ben più bassi interessi, sono stati dati a Mps da Tremonti, i Tremonti-bond precedono i Monti-bond e Tremonti che oggi tuona contro la “non vigilanza” pubblicamente si lamentò, voleva che tutte le banche italiane pendessero quel prestito di Stato). Miliardi dati per salvare un istituto bancario finito nei guai per colpa dei suoi amministratori e vittima di finanza molto allegra. Miliardi che la destra in campagna, Berlusconi e Alfano e Maroni e La Russa, ma anche Grillo e Ingroia, bollano come ignobile trasferimento di denaro pubblico nella casse della banca “di casa del Pd”. Miliardi che diventano però di colpo anche un ottimo investimento, buono persino per restituire la tanto odiata e mai digerita Imu ai contribuenti. Non solo per eliminarla in futuro, ma persino per sanare lo “scandalo” di averla pretesa quest’anno. Non c’è dubbio, La Russa è da Oscar alla miglior prestazione finora in campagna elettorale.

 

Non solo di economia e non solo del caso Montepaschi ha però parlato La Russa. Incalzato dai lettori del Corriere ha spiegato l’ex ministro quali sono le prospettive del neonato soggetto politico di cui fa parte insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto. “I sondaggi ci danno ora al massimo al 2,6%. Ma la nuova formazione di destra Fratelli d’Italia – ha detto l’ex ministro – è conosciuta soltanto da un terzo degli italiani. Il nostro dato è quindi riferito al trenta per cento e ci è stato anche spiegato che non triplicheremo, perché in quel primo trenta per cento ci sono molti nostri amici, ma raddoppieremo se faremo sapere della nostra esistenza”.

E poi il rapporto con Silvio Berlusconi e il Pdl. Nati proprio da una scissione interna al partito del Cavaliere, Fratelli d’Italia è ora col Pdl apparentata. “Votando noi anche chi voterebbe il Pdl con il naso turato potrebbe votare senza bisogno di turarsi il naso”, ha spiegato La Russa che ha, infine, avvisato i suoi alleati: “No ad ammucchiate post voto”. La mancata indicazione del candidato premier, ha detto l’ex ministro, non deve essere scusa e veicolo per un governissimo fatto di inciuci post voto, “in quel caso noi saremmo all’opposizione”.