G8/ Identikit di un premier fiducioso. Berlusconi apre il vertice a L’Aquila all’insegna delle promesse

Pubblicato il 8 Luglio 2009 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA


Impettito nel suo abito blu, con l’immancabile sorriso smagliante a solcargli il volto Silvio Berlusconi apre le danze di un summit che sin dalla vigilia ha ballato, in tutti i sensi. Il G8 a L’Aquila parte con un po’ di tensione, ma poi si lascia andare a promesse e buoni propositi. Fra elicotteri, auto blu e vestiti glamour, il presidente del Consiglio si muove entra sicuro nel vivo del vertice e si lascia alle spalle le proteste dei dissidenti, il disagio dei terremotati, le critiche della stampa estera e il peso di un’economia da ricostruire come una mosca fastidiosa da scacciare.

Liquida il collasso finanziario come acqua passata «Ci sono segnali di miglioramento. La crisi è ormai alle spalle». Sembra non perdere fiducia nemmeno riguardo alla febbre globale e alla disputa sulle politiche climatiche: «Mi pare che tra di noi ci sia un accordo consolidato», anche se in coda ammette: «Ieri ho incontrato il primo ministro cinese e ho potuto verificare un forte scetticismo con Cina e India dobbiamo verificare il grado di accordo sul clima».

Insomma questo vertice per Berlusconi cavalca l’onda del motto “l’unione fa la forza”: «Lavoreremo in sintonia, occorrono regole condivise da tutti».

Nemmeno sul tema africano si scompone e assicura vittoria anche in questo campo: «Abbiamo alcuni ritardi, fra i quali quello del mio Paese che non ha versato quanto avrebbe dovuto. Manterremo gli impegni entro fine anno così come previsto nel global fund».

Di certo è un premier sicuro di sé e di passi avanti ne vede abbastanza, nonostante la realtà lo porti con i piedi per terra.