Medio Oriente, insediamenti: Obama costretto a tralasciare la questione

Pubblicato il 23 Settembre 2009 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA

Manifestazione di coloni israeliani

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dopo l’inamovibile rifiuto da parte israeliana di bloccare completamente la costruzione di insediamenti in Cisgiordania, ha deciso di tralasciare la questione come primo passo verso la ripresa dei negoziati di Pace in Medio Oriente, a quanto scrive il New York Times.

Invece, il capo della Casa Bianca, che non è riuscito ad ottenere concessioni al vertice trilaterale col premier israeliano Benjamin Netanyahu e il capo dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, e neanche dagli stati arabi, sembra ora intenzionato a premere su israeliani e palestinesi a negoziare essi stessi sui loro problemi, la cui soluzione è sfuggita a tutti i presidenti americani da quando Jimmy Carter ottenne un trattato di pace tra Israele ed Egitto nel 1979.

Ma affrontare problemi come lo stato di Gerusalemme, il futuro dei rifugiati palestinesi e i confini di un futuro stato palestinese è un’impresa rilevante per una amministrazione che finora non è riuscita neanche a fare piccoli progressi.

La giornata di ieri è stata per Obama la prova delle difficoltà esistenti nello sfruttare l’enorme ondata di buona volontà generata dalla sua elezione per ottenere concessioni concrete riguardo ai suoi programmi di politica estera.

L’amministrazione per quattro mesi ha esplicitamente quanto inutilmente richiesto ad Israele di bloccare gli insediamenti, affermando che ciò è necessario per indurre i leader arabi ad appoggiare il processo di pace.