“Facebook vietato a chi è agli arresti”: lo ha deciso la Cassazione

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 16:05 OLTRE 6 MESI FA

Chi è agli arresti domiciliari non può comunicare con ‘Facebook’, ma soltanto limitarsi ad usare internet a scopo conoscitivo senza entrare in contatto con altre persone. A stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso del pubblico ministero di Caltagirone che chiedeva la custodia in carcere per un indagato che, ai domiciliari, comunicava su ‘Facebook’ nonostante avesse la prescrizione di limitarsi ai contatti con i soli familiari conviventi.

“La moderna tecnologia – spiega la Cassazione – consente oggi un agevole scambio di informazioni anche con mezzi diversi dalla parola, tramite web e anche tale trasmissione di informazioni deve ritenersi ricompresa nel concetto di ‘comunicazione’, pur se non espressamente vietata dal giudice”.

Per quanto riguarda la violazione del divieto di comunicare, i supremi giudici aggiungono che “deve essere provata dall’accusa e non può ritenersi presunta dall’uso dello strumento informatico”.

In proposito la Cassazione rileva che “l’uso di internet non può essere vietato ‘tout court’ se non si risolve in una comunicazione con terzi, comunque attuata, ma abbia solamente funzione conoscitiva o di ricerca, senza entrare in contatto, tramite web, con altre persone”.