Sambonet rileva Limoges Raynaud e le argenterie Ercuis

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2015 - 06:45 OLTRE 6 MESI FA
Sambonet rileva Limoges Raynaud e le argenterie Ercuis

Posate Sambonet

PARIGI – Per una volta sono gli italiani a prendersi un marchio francese. Anzi due. In questo caso, infatti, parliamo del gruppo Sambonet Paderno Industrie, che ha appena rilevato due prestigiosi marchi dell’arredo da tavola francese, le argentiere Ercuis e le porcellane di Limoges Raynaud.

Il gruppo italiano ha infatti acquisito la società che controlla i due brand, il cui fatturato totale nel 2014 ha toccato i 13 milioni di euro. L’operazione, spiega l’azienda, è mirata ad ampliare ed arricchire il portafoglio prodotti e l’offerta commerciale nel segmento dei complementi d’arredo da tavola di lusso, e così a “rafforzare ulteriormente la leadership mondiale nel settore” del gruppo Sambonet, già proprietario dell’omonimo marchio e di diversi altri nomi celebri, come Paderno, Rosenthal, Arthur Krupp e Thomas.

L’integrazione delle società francesi dovrebbe inoltre consentire “il raggiungimento di significative sinergie di costo e distribuzione”, in particolare grazie alla loro presenza nel mercato al dettaglio e nel settore delle forniture alberghiere, e contribuire a un rafforzamento della posizione del gruppo Sambonet nel rapporto con interior designer, architetti e contractor alberghieri di fascia alta.

Ercuis, fondata nel 1876, è fin dagli anni Trenta fornitore di posate di pregio a grandi ristoranti parigini, navi da crociera e treni di lusso, tra cui il celebre Orient Express. Tra i suoi clienti annovera alcune delle tavole più raffinate della Ville Lumière, come i ristoranti dell’Hotel George V o del Plaza Athenée, gestito dallo chef pluristellato Alain Ducasse.

Raynaud è uno dei marchi storici delle porcellane di Limoges, che ha fornito servizi a tutte le case reali d’Europa e alla Casa Bianca, e vanta collaborazioni con numerosi artisti, tra cui anche Salvador Dalì, e designer di fama, come il francese Raymond Loewy.