Tassa sul turismo: in Emilia Romagna, Abruzzo, Calabria e Friuli non si paga

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 19:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La tassa di soggiorno, odiata dagli albergatori, permette ai Comuni di far pagare ai turisti che soggiornano nelle strutture ricettive della località sino a 5 euro per ogni notte di soggiorno.

Accade così che alcune località hanno già applicato la tassa; in altre località turistiche entrerà in vigore quest'estate, mentre in altre ancora la "gabella" sugli ospiti è stata rinviata al prossimo anno.

In Italia, dove la vacanza al mare è quasi una tradizione, l'estate 2012 porterà cattive novità ed un portafoglio ancora più leggero.

Già a Pasqua, per un week end in alcune tra le principali città d'arte italiane, si pagherà la tassa di soggiorno. Quest'anno gli indicatori segnalano come la Pasqua sarà caratterizzata dalla riduzione dei soggiorni: solo due notti fuori casa per gli italiani, con i rientri che si concentreranno nella giornata di domenica. Per trascorrere il week end di Pasqua (due notti) in coppia a Roma o a Padova, in un hotel tre stelle, occorre pagare una tassa di 8 euro, che salgono a 9,2 euro se si sceglie Torino – che ha introdotto la tassa proprio a partire dalla settimana di Pasqua 2012 – ed a 12 euro se invece la scelta ricade su Firenze o Venezia (Pasqua rientra nel periodo di alta stagione).

Insomma, nel 2012 l'Italia sarà disseminata di località dove la vacanza costera' un po' di piu'.

La societa' Jfc ha calcolato quanto inciderà la tassa di soggiorno sulla vacanza al mare degli italiani nell'estate 2012 per una famiglia che parte per la classica settimana di vacanza al mare: genitori con un figlio di 11 anni, soggiorno in un hotel 3 stelle.

Se la scelta ricade sulle località più mondane, come Capri o Fregene (alle porte di Roma), occorre prevedere una spesa in "tassa" di poco inferiore a 50 euro; più esattamente si passa dai 45 euro a Capri – dove pagano 3 euro a notte sia gli adulti che il bambino, ma solo per le prime cinque notti – ai 42 euro di Fregene (Fiumicino) – dove pagano 2 euro a notte sia gli adulti che i bambini di età superiore ai 10 anni.

A Ravello il soggiorno costerà 28 euro in più, calcolando anche che i bambini sino a 16 anni non pagano. Anche a San Vito lo Capo e Cefalù in Sicilia, a Rodi Garganico in Puglia e a Villasimius in Sardegna la famiglia paga una tassa complessiva di 21 euro in ciascuna località, considerando un'imposta di 1 euro a persona, compreso anche il bambino con età superiore ai 10 anni.

L'imposta scende a 15 euro ad Otranto e Ostuni, a 14 euro a Sorrento e Sperlonga. La tassa scende ancora a Vieste (11,2 euro) e diventa di 9,8 euro a Cavallino Treporti. E' già stata approvata l'applicazione della tassa di soggiorno nelle marchigiane Fano, Senigallia, Grottammare e San Benedetto del Tronto, ma le tariffe definitive devono ancora essere pubblicate. Approvata la tassa anche a Pula; anche qui le tariffe sono in fase di definizione.

Tra le 15 regioni che si dividono i 7.458 km di costa italiana, solo quattro sono quelle con un tax free garantito – vale a dire quelle dove per trascorrere una vacanza al mare quest'estate non si pagherà la tassa di soggiorno – e sono l'Emilia Romagna, l'Abruzzo, la Calabria ed il Friuli Venezia Giulia. Altre 4 sono le regioni dove diverse amministrazioni comunali stanno valutando l'introduzione della tassa di soggiorno a partire proprio da quest'estate: Toscana, Liguria, Molise e Basilicata.

Tra le regioni dove vi sono località con la tassa di soggiorno già approvata, quelle dove è più alto il numero di destinazioni balneari nelle quali quest'anno si pagherà l'imposta sono le Marche, la Puglia e la Campania. Oltre a queste, anche in diverse località in Lazio, in Veneto, in Sardegna ed in Sicilia gli ospiti si troveranno – nell'estate in arrivo – a pagare questa 'gabella'.