Rio De Janeiro, la baraccopoli di Niteroi sorgeva sopra una montagna di spazzatura

Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA

Almeno 200 persone sono rimaste sepolte sotto la frana della baraccopoli di Niteroi, città che si trova di fronte a Rio de Janeiro, dall’altra parte della Baia di Guanabara.

Se il numero delle vittime venisse confermato, i morti delle pioggie record di questi giorni che hanno colpito il Brasile crescerebbero di molto rispetto ai 153 registrati fino ad ora.

Pedro Machado, Sottosegretario di Stato di Rio della Protezione Civile ha detto a Globo Tv che le case seppellite sotto la frana sono circa 60: «Nella nostra esperienza, per quelli che si trovavano là si tratta di una morte immediata» ha spiegato.

La baraccopoli era nata sopra una montagna di spazzatura accumulata per diversi decenni: il terreno quindi era estremamente instabile e vulnerabile alle piogge. Il segretario di Stato di Rio alla Salute Sergio Cortes ha detto che, una volta arrivato nel luogo della frana, ha avuto modo di vedere che si trattava di una montagna di spazzatura: «Gli abitanti raccontano di aver costruito le case là dopo aver visto che la discarica non veniva utilizzata da 20 anni» ha aggiunto.

Sei corpi sono stati recuperati e che 28 persone sono state salvate vive. Il comandante dei Vigili del fuoco Alves Souza, ha spiegato  che quel terreno così ripido e bagnato costituiva una minaccia costante per chiunque.

La questione era conosciuta dal Comune di Rio: i funzionari della città fanno sapere infatti che prima delle frane gli sfratti dei residenti dei quartieri poveri erano stati intensificati negli ultimi tempi. Il sindaco Eduardo Paes ha annunciato che 1500 famiglie erano pronte a lasciare le proprie case in almeno due baraccopoli di Rio ed ha raccontato ai giornalisti sconsolato: «Non voglio trascorrere la prossima estate insonne pensando che le piogge potrebbero stare ad uccidere qualcuno».

Le fortissime piogge di Rio hanno messo in ginocchio l’intera area metropolitana abbattendo linee elettriche, alberi e facendo saltare le condutture delle acque di scarico. Solo nella favela di Rocinha, ad esempio, sono caduti 41 centimetri di pioggia, tre volte l’importo previsto di norma per tutto il mese di aprile.

Sempre secondo la Protezione Civile, almeno 11 mila persone su una popolazione di 6 milioni sono state costrette a lasciare le proprie case: 10 mila sono in totale quelle potenzialmente a rischio.